A spasso per Roma: Rione Monti, terzo itinerario

Il nostro itinerario che ci porta a conoscere il Rione Monti parte oggi da Via delle Terme di Traiano: lungo la via, possiamo ammirare le cosiddette 7 sale, una grande cisterna che conteneva l’acqua utilizzata dalle Terme .

Panoramica Via delle Terme di Traiano, con la Cisterna delle Sette Sale.

Credute sette, a partire dal 1966 vennero effettuati degli accurati scavi archeologici, e furono identificate in realtà 9 gallerie su cui stanno le 9 sale, larghe 5,3, divise da pareti in calcestruzzo con aperture in diagonale. Uno degli ambienti della cisterna, è stato utilizzato in età medievale come luogo di sepoltura: vi sono stati infatti rinvenuti al momento dello scavo più di mille scheletri.

Le 7 sale, cisterna delle Terme di Traiano, con nove ambienti

Attraversiamo via delle Terme di Traiano ed entriamo in Via Fortunato Mizzi, (uomo politico maltese) e passeggiando all’interno del Parco Colle Oppio, possiamo ammirare le famose terme

Veduta Parco Colle Oppio, con Terme di Traiano ed in fondo le Sette Sale

Le Terme furono costruite dall’imperatore sui resti della Domus Area, dopo l’incendio del 104 d.C. Oggi sono visibili soltanto un’esedra e una sala a due absidi del recinto esterno, e vari resti sparsi nel parco. Lungo via Mizzi vi è la Fontana delle Anfore, di forma ottagonale, decorata appunto con sei gruppi di tre anfore.

Terme di Traiano, esedra sud-occidentale

All’interno del Parco Colle Oppio è possibile ammirare l’imponente Domus Area, costruita per Nerone dopo l’incendio del 64 d.C.,  sontuosa villa che si estendeva tra il Palatino, l’Esquilino ed il Celio, per un estensione di circa 219 ettari ed  un totale di circa 150 stanze! Le manie di grandezza di Nerone hanno decisamente lasciato una preziosa eredità!

Interno della Domus Area

Dopo una piacevole passeggiata, usciamo lungo Via della Domus Area, dove si trova il monumento ad Alfredo Oriani, scrittore e storico italiano.

All’uscita del Parco, ci troviamo su via Nicola Salvi (architetto autore della Fontana di Trevi), da dove si gode di una stupenda vista del Colosseo; andando sempre dritti, e superato Largo Gaetana Agnesi, (una delle più grandi matematiche, nonché teologa e filosofa di tutti i tempi), girando a destra prendiamo via del Colosseo. All’incrocio con Via del Cardello (ha il nome dall’antica famiglia Cardelli) ci troviamo davanti la chiesa  di Santa Maria ad Nives, di epoca tardo barocca, ad una navata, ornata da belle pitture che vale la pena visitare.   Passeggiando per via del Cardello, vediamo veramente degli stupendi scorci del Rione Monti. Arriviamo all’incrocio con via Frangipane, dal nome di una potente famiglia medioevale (che offre un’interessante scorcio di case del ‘600 e del ‘700). Ad un certo punto giriamo a sinistra, per via del Buon Consiglio, dove si erge la chiesa sconsacrata della Madonna del Buonconsiglio, un tempo dedicata a San Pantaleo dei tre Forni, dove si narra che nei sotterranei vi sia un pozzo con acqua miracolosa! (fino a 22 i) Percorriamo via del BuonConsiglio, e girando a sinistra ci ritroviamo in Via del Colosseo: qui, possiamo ammirare Palazzo Silvestri Rivaldi, iniziato da Antonio da Sangallo  e ristrutturato verso la fine del ‘500. Nel ‘600 la proprietà fu venduta al “Conservatorio delle Zitelle Mendicanti”, patrocinato da monsignore Ascanio Rivaldi. I Conservatori delle zitelle – assai numerosi a Roma – erano collegi dove venivano ospitate donne povere e le loro figlie, per sottrarle alla strada e dar loro un lavoro, e anche una piccola dote alle giovani. Torniamo indietro lungo via del Colosseo, giriamo a destra per via dei Frangipane e  poi a sinistra per via degli Annibaldi, potente famiglia romana. Sulla destra si può ammirare il Colosseo, mentre di fronte a noi si erge la Torre degli Annibaldi, costruita nel 1204 da Pietro Annibaldi, cognato di papa Innocenzo III (1198-1216). Sulla sinistra invece svetta  la Torre dei Borgia, ora campanile della Chiesa di San Francesco di Paola, che possiamo ammirare sin da ora, dalla parte di via  del Fagutale, (una delle tre alture che compongono il colle Esquilino a Roma, ). Percorrendo via degli Annibaldi e girando a destra, all’incrocio con via Cavour, possiamo ammirare il Convento e la chiesa di S. Francesco di Paola, grande santo e taumaturgo calabrese. La chiesa fu costruita tra il 1624 e il 1630, ha una sola navata con tre cappelle laterali.  Si attraversa la salita dei Borgia, alla destra della chiesa e del convento, passando sotto il palazzo omonimo, e al termine della salita si esce  su Piazza di San Pietro in Vincoli, dove si erge la Basilica omonima, detta anche Eudossiana, che conserva le catene che tennero prigioniero San Pietro.  Usciti dalla basilica si prende sulla destra Via Eudossiana, dove si può ammirare la sede della Facoltà di Ingegneria  della Sapienza. Tornando verso la Basilica, si prende via delle Sette Sale, che giunge al viale del Monte Oppio, dove sorge la chiesa di S. Martino ai Monti, dedicata a Papa Silvestro e a San Martino, vescovo di Tours, fondata nel IV secolo e retta dai carmelitani. Usciti dalla chiesa si prende via Equizia e si giunge in via Giovanni Lanza, attraverso la Piazza di San Martino ai Monti, dove svettano la Torre dei Capocci, e la Torre dei Graziani, di epoca medioevale.  Continuando su via di San Martino ai Monti, si svolta a sinistra per via di Santa Prassede, e si visita l’omonima Basilica. Continuando lungo via di Santa Prassede, dopo la visita della chiesa, si gira a sinistra per via dell’Olmata,  e poi di nuovo a sinistra per via dei Quattro Cantoni: all’incrocio ci troviamo davanti la bellissima Villa Sforza, fino a giungere nuovamente in Piazza San Martino ai Monti. Da qui, si prosegue in via Giovanni Lanza, prendendo poi a sinistra via dei Selci, dal nome della pavimentazione con grandi pietre dette appunto selci.  Passeggiando lungo via dei Selci, incontriamo l’antica chiesa di Santa Lucia in Selci, l’ex monastero delle Paolotte, le suore dell’ordine di San Francesco di Paola,  arriviamo fino alla chiesa dei Santi Gioacchino ed Anna, che sicuramente sorge sull’antico tempio dedicato a Giunone Regina protettrice delle partorienti.  A fianco della chiesa si trova via di Monte Polacco: in via dei Selci, nel monastero delle Paolotte, fu rinvenuto un tesoro di età romana, un corredo nuziale con sculture, oggetti in oro e in argento, e candelabri di cristallo. Il popolino pensò che il tesoro fosse di un immaginario re polacco (creare leggende era divertente!), fu così che questa rampa di scale che porta in via delle Sette sale fu chiamata via di Monte Polacco. 

Pubblicato da Anna

Da sempre impegnata nella pastorale, catechista, mamma e studiosa di teologia spirituale e di cultura cattolica, la Vergine Maria mi ha insegnato ad amare il silenzio, la preghiera, ed a conoscere meglio suo Figlio Gesù. Consacrandomi a Lei, mi sono incamminata sulla strada che porta al suo Cuore Immacolato: nella fede cattolica, la ferma certezza che le porte degli Inferi non prevarranno contro la Santa Chiesa.