I PADRI APOSTOLICI: LA DIDACHE’

Vogliamo conoscere meglio gli scritti dei Padri Apostolici, così chiamati perché furono ancora discepoli personali degli Apostoli, molto vicini come stile alle Sacre Scritture, in special modo alle lettere di Paolo. Si tratta di scritti altamente apprezzati, tanto da essere letti nelle celebrazioni liturgiche.

La Didaché, dottrina degli Apostoli è un’opera di autore ignoto: fu scoperta a Costantinopoli dal metropolita Bryennios, il quale la pubblicò nel 1883. Ci troviamo davanti ad una sorta di manuale di religione, con prescrizioni di carattere morale (la dottrina delle due vie), ed insegnamenti riguardanti il digiuno, la preghiera eucaristica, il battesimo, l’accoglienza dei pellegrini. E’ un’opera molto antica, probabilmente nata in Siria od in Palestina, verso il 150. Era un’opera talmente apprezzata da essere considerata, per un certo tempo, come opera biblica. L’autore è stato comunque un giudeo cristiano. Fa uso dell’Antico Testamento, segno di profonda conoscenza, cita il Vangelo di Matteo, parla della questione degli idolotiti, tematiche dunque legata alla comunità giudeo-cristiana. Per questo, come probabilità, si fa riferimento alla regione siro-palestinese, ricca di riferimenti giudaici. Nella Didaché troviamo tre parti ben distinte: dal capitolo I al capitolo 6 abbiamo una sorta di riepilogo di morale cristiana, ben rappresentata dalle “due vie”, luce e tenebre; la seconda parte invece è dedicata al culto e alla preghiera, alla liturgia eucaristica, mentre nella terza parte, dai capitoli XI al XVI, si parla dei rapporti con la gerarchia ecclesiastica, il retto comportamento dei profeti e dei ministri, in particolare l’ultimo capitolo ha una visione escatologica molto bella e più che mai attuale.

Riportiamo la parte escatologica, l’ultimo capitolo, dal sito monastero virtuale, dove potrete leggere l’intera opera.

Cap. XVI

1. Vigilate sulla vostra vita. Non spegnete le vostre fiaccole e non sciogliete le cinture dai vostri fianchi, ma state preparati perché non sapete l’ora in cui il nostro Signore viene.

2. Vi radunerete di frequente per ricercare ciò che si conviene alle anime vostre, perché non vi gioverà tutto il tempo della vostra fede se non sarete perfetti nell’ultimo istante.

3. Infatti negli ultimi giorni si moltiplicheranno i falsi profeti e i corruttori, e le pecore si muteranno in lupi, e la carità si muterà in odio;

4. finché, crescendo l’iniquità, si odieranno l’un l’altro, si perseguiteranno e si tradiranno, e allora il seduttore del mondo apparirà come figlio di Dio e opererà miracoli e prodigi, e la terra sarà consegnata nelle sue mani, e compirà iniquità quali non avvennero mai dal principio del tempo.

5. E allora la stirpe degli uomini andrà verso il fuoco della prova, e molti saranno scandalizzati e periranno; ma coloro che avranno perseverato nella loro fede saranno salvati da quel giudizio di maledizione.

6. E allora appariranno i segni della verità: primo segno l’apertura nel cielo, quindi il segno del suono di tuba e terzo la resurrezione dei morti;

7. non di tutti, però, ma, come fu detto: “Verrà il Signore e tutti i santi con lui. Allora il mondo vedrà il Signore venire sopra le nubi del cielo.”

Pubblicato da Anna

Da sempre impegnata nella pastorale, catechista, mamma e studiosa di teologia spirituale e di cultura cattolica, la Vergine Maria mi ha insegnato ad amare il silenzio, la preghiera, ed a conoscere meglio suo Figlio Gesù. Consacrandomi a Lei, mi sono incamminata sulla strada che porta al suo Cuore Immacolato: nella fede cattolica, la ferma certezza che le porte degli Inferi non prevarranno contro la Santa Chiesa.