LE APPARIZIONI DI GARABANDAL

Siamo a San Sebastian di Garabandal, un paesino nel nord della Spagna,  le veggenti sono quattro giovani: Maria Cruz Gonzalez, 11 anni, Jacinta Gonzàlez, Conchita Gonzàlez e Maria Dolores Mazon, chiamata affettuosamente Loli, tutte e tre di 12 anni. Nonostante avessero lo stesso cognome non vi era parentela tra le 3 ragazze.  Le quattro giovani stavano raccogliendo da un campo delle mele, quando sentirono un forte tuono: temendo che fosse una punizione divina per aver rubato le mele, e che fosse il demonio, cominciarono a tirare delle pietre dalla parte in cui sentivano il forte rumore, ma videro una figura bellissima e luminosa. Quando la visione sparì le ragazze raccontarono ai compaesani la visione dell’angelo: era il 18 giugno 1961, e le visite dell’Angelo, (che si presentò, in data 24 giugno con un cartello con una scritta che le ragazze non capivano, in quanto iniziava con E’ NECESSARIO CHE…e nelle altre righe le ragazze lessero numeri romani, di cui non capivano il senso),  continuò per altri giorni.  Le visite dell’Angelo precedettero l’apparizione della Vergine, che avvenne domenica 2 luglio:

Erano le 6 del pomeriggio. Ci dirigemmo verso il Viottolo per recitare il rosario come di consueto. Non eravamo ancora arrivate, quando ci apparve la Vergine con due Angeli ai lati. Uno era San Michele; l’altro non lo conoscevamo. Era vestito come San Michele. Si sarebbero detti due gemelli. Al fianco destro dell’Angelo, all’altezza della Vergine, vedevamo un occhio molto grande. Sembrava l’occhio di Dio. Quel giorno abbiamo parlato molto con la Madonna e Lei con noi: le raccontavamo tutto. Le dicevamo, per esempio, che andavamo
tutti i giorni nei campi, che eravamo abbronzate, che avevamo ammucchiato il fieno. E Lei rideva… Quante cose le dicevamo… Guardandola, avevamo sgranato il nostro rosario; Lei lo recitava con noi per insegnarci a recitarlo bene. Alla fine del rosario, ci disse che se ne sarebbe andata. Le chiedemmo di restare ancora un po’, perché era rimasta troppo poco. Lei rideva e ci disse che sarebbe tornata lunedì. Quando la Madonna se ne andò, provammo una grande tristezza. Allora alcune persone ci circondarono per baciarci e per domandarci quello che Lei ci aveva detto… Altri non ci credevano perché, dicevano, com’è possibile che la Vergine dica e ascolti così tante cose? Eppure la maggior parte della gente credeva. Dicevano che era un po’ come una madre che non abbia visto la figlia da tanto tempo: quando la rivede, sua figlia le racconta tutto. A maggior ragione noi che non l’avevamo mai vista. E inoltre Lei era la Nostra Madre del Cielo! Ci condussero in sacrestia e un sacerdote che si chiama Francisco Odriozola ci interrogava una per una e in seguito comunicava alla gente ciò che noi gli avevamo detto. Così terminò la domenica 2 luglio, giorno molto felice poiché abbiamo visto per la prima volta la Vergine! Sebbene con Lei tutti possiamo stare, purché lo desideriamo! La Madonna viene con un abito bianco, un manto azzurro e una corona di piccole stelle dorate; non si vedono i suoi piedi. Le mani tese, con uno scapolare nella destra; lo scapolare è di colore marrone. Ha i capelli lunghi e ondulati, di colore castano scuro, con la riga in mezzo. Il viso ovale, il naso allungato, fine, la bocca molto bella con le labbra un po’ turgide. La carnagione è bruna, più chiara di quella dell’Angelo, diversa e al tempo stesso molto bella. La voce è molto strana, una voce che non so descrivere. Nessuna donna assomiglia alla Vergine, né nella voce, né in niente altro! Alcune volte porta il Bambino in braccio, piccolissimo, come un bebè appena nato, con il visetto tondo, dalla
carnagione simile a quella della Madonna, la boccuccia piccola, i capelli un po’ lunghi, biondi, le mani piccole, l’abito come una tunica azzurra.

Lunedì 3 luglio: le quattro ragazze sentono di nuovo la chiamata interiore, e si recarono al luogo delle apparizioni. Per verificare che fosse una vera chiamata interiore, e non un semplice accordo tra le ragazze, furono divise due a due, ma si trovarono ugualmente insieme, allo stesso posto ed alla stessa ora:

La Vergine ci apparve con il Bambino Gesù; gli Angeli però non l’accompagnavano. Veniva molto sorridente, come pure il Bambino Gesù. La nostra prima domanda fu dove si trovassero San Michele e l’altro Angelo: e Le isorrideva ancora di più. La gente e i sacerdoti che si trovavano sul posto, ci davano degli oggetti perché Glieli facessimo baciare, e Lei li baciava tutti. Poiché a noi piaceva far festa al Bambino Gesù, prendevamo alcune pietre; io le mettevo fra le trecce, Loli nelle maniche. e Jacinta Gliele dava, ma il Bambino non le prendeva e
sorrideva. Mari Cruz Gli diceva: – Se vuoi, io ti dò le caramelle che mi hanno portato; se vieni con me, te le dò. Ma Lui taceva. La Vergine ci parlava molto, ma non ci permetteva di fare tutto ciò che volevamo.  Iniziò l’apparizione alle sette e mezzo e terminò alle otto. Ci rattristammo molto quando la Madonna ci disse: – Rimanete con Dio e anche con me. Le dicemmo: – Addio! Alla fine ci rassicurò: – Domani anche mi vedrete.

4 luglio 1961, Martedì. Terzo giorno di apparizione della Vergine; nel pomeriggio il flusso di visitatore è notevlmente aumentato, e si notano molti sacerdoti. Le ragazze sentono la chiamata e corrono al luogo delle apparizioni, dopo aver recitato il rosario in chiesa: la Madonna appare, sempre sorridente, e parla ai ragazzi del messaggio scritto nel cartello.  “- Sapete cosa voleva dire la scritta ai piedi dell’Angelo? Esclamammo all’unisono: – No, non lo sappiamo! – Portava un messaggio che io vi darò perché voi, il 18 ottobre, lo comunichiate a tutti. Ce lo disse ed è il seguente:
«È NECESSARIO FARE MOLTI SACRIFICI, MOLTE PENITENZE, VISITARE IL SANTISSIMO, MA PRIMA DI TUTTO QUESTO DOBBIAMO ESSERE MOLTO BUONI E SE NON LO FACCIAMO RICEVEREMO UN CASTIGO. IL CALICE È QUASI RICOLMO, E SE NON CAMBIAMO, ARRIVERA’ UN CASTIGO MOLTO GRANDE». (dal diario di Conchita).

Seguirono altre visioni, e locuzioni, ma il punto centrale delle apparizioni fu quello che lega la Vergine al Mondo, da sempre: avvertire le persone che, se non ci si convertirà, se ne pagheranno duramente le conseguenze.

Dal Diario di Conchita

Pubblicato da Anna

Da sempre impegnata nella pastorale, catechista, mamma e studiosa di teologia spirituale e di cultura cattolica, la Vergine Maria mi ha insegnato ad amare il silenzio, la preghiera, ed a conoscere meglio suo Figlio Gesù. Consacrandomi a Lei, mi sono incamminata sulla strada che porta al suo Cuore Immacolato: nella fede cattolica, la ferma certezza che le porte degli Inferi non prevarranno contro la Santa Chiesa.