Rione Monti- v itinerario

La passeggiata di oggi nel Rione Monti riparte da Piazza della Madonna dei Monti, ; si continua lungo via degli Zingari, salendo leggermente su quello che è il colle Esquilino. Il nome ricorda gli accampamenti degli zingari che giungevano a Roma e che sostavano in questa zona. Sulla sinistra incrociamo via del Boschetto, che ci ricorda i boschi di olmi che ornavano questa zona; sulla destra si trova invece la piccola via dell‘Angeletto, dal nome di un’osteria che aveva per insegna un angelo. Sempre sulla sinistra incontriamo Via San Giuseppe Benedetto Labre, ex via delle Stalle, che si trovavano in questa minuscola stradina cieca, molto suggestiva. Si arriva dunque in piazza degli Zingari, si gira a destra per via Urbana e si giunge in Piazza della Suburra. Sulla destra si trova via Leonina, dove a a metà troviamo la scalinata che prende nome dalla salita dei Borgia, già vista in un precedente itinerario. Torniamo indietro, a piazza della Suburra, e percorriamo via Urbana, una delle derivazioni dell’Argileto, detto vicus Patricius, . Via Urbana derivò dall’ultima sistemazione fatta fare da Urbano VIII; è una via impreziosita sicuramente da tre chiese molto importanti, che incontreremo lungo il cammino. La prima, sulla destra è la chiesa di S. Lorenzo in Fonte, ( costruita sulla casa del centurione Ippolito, dove fu tenuto prigioniero il diacono Lorenzo, che battezzò il suo carceriere facendo scaturire miracolosamente una sorgente), la Chiesa di Gesù Bambino all’Esquilino, e l’antica Basilica di Santa Pudenziana, chiesa antichissima, dedicata alla sorella di Santa Prassede. Dopo la visita alla Basilica di Santa Pudenziana, si gira a destra per piazza dell’Esquilino, incrociando via Cavour. Ci stiamo dirigendo sulla sommità del Cispio, e prendiamo via Liberiana, che fiancheggia la grande Basilica di Santa Maria Maggiore, superando sulla destra la Via Paolina, aperta da Paolo V Borghese, e via dell’Olmata, che fino al 1870 era una scarpata coperta di olmi che i romani usavano per le loro scampagnate. Percorriamo via Liberiana e finalmente ci troviamo davanti alla facciata della Basilica di Santa Maria Maggiore, nella piazza omonima, dove si trova anche la Fontana e la Colonna della Pace. Edificata durante il pontificato di Papa Liberio  (352-366), fu ristrutturata da papa Sisto III (432-40), che la dedicò al culto della Madonna, la cui divina maternità era appena stata riconosciuta dal concilio di Efeso (431).

Pubblicato da Anna

Da sempre impegnata nella pastorale, catechista, mamma e studiosa di teologia spirituale e di cultura cattolica, la Vergine Maria mi ha insegnato ad amare il silenzio, la preghiera, ed a conoscere meglio suo Figlio Gesù. Consacrandomi a Lei, mi sono incamminata sulla strada che porta al suo Cuore Immacolato: nella fede cattolica, la ferma certezza che le porte degli Inferi non prevarranno contro la Santa Chiesa.