Santa Martina

Statua lignea raffigurante la giovane martire, realizzata nel 1984 dallo scultore altoatesino Vincenzo Mussner, dal sito della diocesi di Imola

Il 30 gennaio la Chiesa cattolica festeggia Santa Martina, martire. Non si hanno precise notizie storica su questa santa, e come sempre accade nei casi di martiri morti durante le persecuzioni dei primi secoli, le fonti sono le Passio, rivestite di connotazioni leggendarie. A livello di notizie storiche dobbiamo infatti fare un balzo cronologico, giungendo fino al VI secolo, quando papa Onorio le dedicò una chiesa presso il Foro Romano, (Santi Luca e Martina): si hanno notizie storiche della celebrazione del suo culto fino all’VIII secolo. Nel  1634  Papa Urbano VIII ritrovò le reliquie della santa e ne  propose nuovamente il culto, fissandolo al 30 gennaio. 

Martina, secondo la Passio,  era figlia di una famiglia molto ricca, diaconessa dedita alla carità, arrestata per la sua fede durante il regno di Alessandro Severo (222-235), e condannata alle più atroci torture. La Passio narra che la giovane fece andare in frantumi la statua ed il tempio di Apollo, ed in seguito quello di Artemide.  Subì numerose torture, nel tentativo di farle abbandonare la fede cristiana, sacrificando agli dei, ma la giovinetta pregava e lodava il Signore, anelando al martirio finché, secondo la Passio

 “la spada pose fine alla sua vita. Si udì allora una voce dal cielo:
– Martina, tu che hai combattuto per il mio nome, entra con tutti i santi nel regno dei cieli e da’compimento alla tua professione di fede.
Oggi con me sarai nel paradiso : rallegrati insieme ai tuoi padri.E dopo che fu udita questa voce i carnefici caddero con la faccia a terra e morirono.
 
Venne allora il vescovo Ritorio con tutto il clero di Roma. Fra cantici e inni trasportarono il corpo santo di quella nella regione sesta (102)
e, glorificando e lodando Dio onnipotente che è nei cieli, lo deposero in un sarcofago di onice all’interno di un giardino chiamato Mirabile, perché era un luogo bellissimo
 
.102

 

 
L’imperatore Augusto divide Roma a scopo amministrativo in quattordici
regiones : la sesta comprende in realtà Quirinale e Viminale, mentre i Fori insistono nell’ottava insieme al Campidoglio; se dunque dobbiamo individuare qui il sepolcro, va presupposto un errore nella tradizione (in fondo il segno VIII facilmente può corrompersi in VI). L’Hortus  mirabilis è infatti registrato nei ricordi di viaggio dell’anonimo di Einsiedeln (un monaco pellegrino che lascia una partecipata descrizione dei monumenti di Roma fra VIII e IX secolo) e si trova proprio nel Foro di Augusto. Se pertanto l’esecuzione di Martina è avvenuta fuori città, secondo la consuetudine antica, i fedeli ne trasportano il corpo al centro di Roma, dove in effetti sarebbe poi sorta la chiesa dedicata alla Martire
80La passione di santa Martina, a cura di Fabio Gasti, edizioni ETS
02_trad_27 29-05-2014 11:38 Pagina 80
 
 
 

Pubblicato da Anna

Da sempre impegnata nella pastorale, catechista, mamma e studiosa di teologia spirituale e di cultura cattolica, la Vergine Maria mi ha insegnato ad amare il silenzio, la preghiera, ed a conoscere meglio suo Figlio Gesù. Consacrandomi a Lei, mi sono incamminata sulla strada che porta al suo Cuore Immacolato: nella fede cattolica, la ferma certezza che le porte degli Inferi non prevarranno contro la Santa Chiesa.