Gesù parla a Luisa
Figlia mia, tutto il mondo è sottosopra e tutti stanno in aspettativa di cambiamenti, di pace, di cose nuove, loro stessi si uniscono per conferire e si meravigliano del fatto che non sanno concludere nulla e non vengono a serie decisioni, sicché la vera pace non spunta e tutto si risolve in parole, ma nulla ai fatti e sperano che altre conferenze possano servire per decisioni serie, ma aspettano invano. E intanto, in questo aspettare stanno tutti in timore e chi si prepara a nuove guerre, chi spera nuove conquiste; ma con ciò i popoli ammiseriscono, si spogliano vivi e mentre aspettano, stanchi dell’era triste presente che l’involge, torbida e sanguinante, aspettano e sperano un’era nuova di pace e di luce. Il mondo si trova proprio nella condizione di quando Io dovevo venire sulla terra, tutti stavano in aspettativa d’un gran avvenimento, d’un era nuova, come difatti avvenne. Così ora, dovendo venire il grande avvenimento, l’era nuova che la Volontà di Dio si faccia in terra come in Cielo, tutti stanno in attesa di un’era nuova, stanchi di questa, senza sapere quale sia questa novità, questo cambiamento, come non lo sapevano quando Io venni sulla terra. Questa attesa è un segno certo che l’ora è vicina, ma il segno più certo è che Io vado manifestando ciò che voglio fare e che rivolgendomi ad un’anima, come mi rivolsi alla mia Mamma nello scendere dal Cielo in terra, le comunico la mia Volontà ed i beni, gli effetti che Essa contiene, per farne un dono a tutta l’umanità.”
Volume 15, 14 luglio 1923