Il percorso formativo offerto da Radio Buon Consiglio, , è stato il primo, primissimo passo verso una più approfondita conoscenza della Vergine Maria, della Consacrazione a lei in vista di una conversione sincera, profonda, tesa al superamento di quei peccati, di quelle imperfezioni che ci allontanano da Dio, ma volta anche a sentirsi veramente Figli di questa Madre che ci offre tutto Suo Figlio, facendo riscoprire la bellezza della nostra fede, troppe volte annacquata da quel desiderio di piacere al mondo, mascherato ahimè da una “nuova evangelizzazione”, che ha ben altro significato.
Non è facile trascrivere le catechesi di Fra Pietro, : appassionato, fervente, di grande cultura, mi sono permessa (dopo avergli chiesto il permesso di trascrivere e pubblicare le sue catechesi, che sono ascoltabili su Radio Buon Consiglio), di abbreviare alcuni concetti, per correttezza sintattica (il linguaggio parlato è ben diverso da quello scritto), senza assolutamente tradirne il contenuto. Le numerose citazioni di Fra Pietro, proprio per la sua cultura, contribuiscono ad approfondire le tematiche fondamentali per la nostra salvezza, di cui si parla nel percorso di consacrazione.
Corso di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, da Radio buon Consiglio, a cura di Fra Pietro di Tempi di Maria
Per comprendere la consacrazione, bisogna partire da Fatima. Poco più di cento anni fa c’è stato un evento di grande importanza, anche se il rilievo non è stato come avrebbe meritato. Ci troviamo in Portogallo, nel 1917, precisamente alla cosiddetta Cova di Irìa , un luogo fino ad allora del tutto sconosciuto alla gran parte degli uomini e degli stessi abitanti del Portogallo. È proprio qui, in questo anno, che avviene qualcosa che scuote il mondo intero e la Chiesa, (in senso positivo). I tempi sono tristi, impazza la prima grande guerra mondiale, nella quale sono coinvolti assieme all’Europa, gli Stati Uniti d’America e nazioni dell’Asia: i morti caduti, mutilati, feriti, non si contano più. Il dolore, la sofferenza, attanagliano popoli, nazioni, famiglie, individui: la pace è il sospiro inascoltato dei popoli. Inoltre, fermenti di rivoluzione di rivalsa serpeggiano un po’ ovunque, aizzando gli spiriti bollenti. Fame, freddo, epidemie, assieme alle bombe, infieriscono quasi senza tregua. Ma è proprio in questo contesto torbido, che inizia l’Avventura della Madonna di Fatima, preceduta da misteriose apparizioni angeliche, (l’Angelo del Portogallo), avvenute nell’anno prima, (1916): la Vergine si fa vedere alla Cova da Irìa, il 13 maggio 1917, da Lucia de Jesus do Santos, di 10 anni, dai due fratellini Francesco di 9 e Giacinta di 7 anni, cugini di Lucia. Queste apparizioni continueranno tra vicende anche drammatiche, fino al 13 ottobre dello stesso anno, e la Madonna a Lucia promette di ritornare per completare il suo appello, il suo messaggio, (cosa che avverrà quando Lucia, oramai non più bambina sarà già postulante e poi novizia) dopo aver intrapreso la via della Consacrazione: la Madonna appunto tornerà per completare le sue richieste, soprattutto inerenti alla consacrazione, alla devozione al Cuore Immacolato, l’appello principale di Fatima. Cosa voleva la Madonna? Perché veniva a Fatima, da quel 13 maggio in poi? Il messaggio di Fatima chiede la preghiera, il sacrificio, la riparazione, parla delle realtà escatologiche, i novissimi, accenna al purgatorio, accenna al Paradiso ma soprattutto fa vedere ai tre piccoli bambini l’inferno, ricordando che non è un elemento mitologico ma un luogo reale, una realtà eterna che avverrà dopo la morte, e tante persone, tante anime, purtroppo vanno in questo luogo. Un messaggio sicuramente escatologico, un messaggio forte, che richiama alla via della conversione i peccatori e un’umanità che intraprende una vita sempre più di allontanamento da Dio. Ma non è questo ciò di cui vogliamo parlare adesso, ci serviva solo da introduzione, per focalizzare l’attenzione sul più grande messaggio di Fatima: tra le tematiche portanti di questo grande messaggio mariano, si trova quella della devozione, consacrazione a Cuore immacolato di Maria, che userò come sinonimi e poi spiegherà il perché sia giusto usarli come sinonimi. Qualcuno potrebbe obiettar che a Fatima non si parla di consacrazione, (se ne parla solo per quanto riguarda la Russia), ma la Madonna fa questa richiesta. I grandi conoscitori di questo evento dicono ancora di più, scendono in profondità ed individuano nella devozione al Cuore Immacolato, il messaggio essenziale, che riassume e dà forma a tutti gli altri appelli: in questa prospettiva, il Claretiano, grande esperto di Fatima, Padre Alonso, dice che la venerazione al Cuore Immacolato di Maria costituisce l’anima del messaggio, a condizione che con venerazione al Cuore Immacolato si intenda non un semplice atto di devozione, ma un’autentica spiritualità condensata nella devozione, consacrazione, al Cuore Immacolato di Maria. Con Fatima potremmo anche dire che si sia raggiunto il vertice, il trionfo completo del culto del Cuore Immacolato, non nel senso che si è già attuato, ma che viene comunque rivelato pienamente, vengono disvelati il valore, l’efficacia, l’importanza, l’urgenza, di questo atto di devozione e consacrazione al Cuore Immacolato. Con immagine biblica potremmo dire che il Cuore Immacolato di Maria è presentato dal cielo, a Fatima, come arca della salvezza, così come è stato rivelato ad alcune anime mistiche del ‘ 900. In questa mistica arca della salvezza, entrando, viene promessa all’uomo la salvezza dai mali che incombono. Come si fa ad entrare? Attraverso una vita di consacrazione: più si vive la consacrazione, più si sta dentro quel cuore/arca di salvezza. È presentato altresì come scala di Giacobbe, un’altra immagine biblica molto bella, che si trova nel libro della Genesi, la visione di Angeli che salivano e scendevano su di essa. Attraverso questa mistica scala di Giacobbe, il Cuore Immacolato, discendono agli uomini le promesse di salvezza, e le grazie per conseguirla, di conseguenza l’umanità che le accoglie sale a Dio. Come? Attraverso la ricezione di questa nuova devozione (nuova nel senso che viene dato questo nuovo valore al Cuore Immacolato di Maria, come mezzo per tornare a Dio, al Creatore di tutte le cose). Per capire meglio l’importanza del Cuore Immacolato a Fatima della consacrazione, potremmo fare questo brevissimo schema sul messaggio di Fatima in modo da capire la centralità di questo messaggio: potremmo dire che nel messaggio, si trovano quattro punti essenziali. Un avvertimento, un appello, una verità fondamentale, una promessa finale. L’avvertimento riguarda il peccato in tutte le sue forme: l’ateismo, le offese all’Eucarestia e al Cuore Immacolato di Maria, tutti i peccati (i peccati impuri, di cui parla a Giacinta): poi l’appello, che ha come oggetto la conversione, la preghiera, la comunione riparatrice, la consacrazione della Russia. Una promessa incondizionata: il trionfo del Cuore Immacolato, come si dice nel segreto di Fatima: poi c’è la verità centrale, che è il Cuore dell’Immacolata, il ruolo decisivo che questo Cuore, ovvero la persona stessa di Maria, possiede nell’opera della salvezza, perché Dio vuole glorificare nel mondo Colei a cui si è associato per compiere l’opera della nostra salvezza. Nel progetto di Dio Fatima è l’inizio, perché messaggi più recenti reiterano, approfondiscono, questo Messaggio chiave. Dove, a Fatima, si parla della devozione al Cuore Immacolato? Se ne parla a più riprese: dice la Madonna a Sr Lucia “Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere ed amare, vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. A chi la praticherà prometto la salvezza. Questa anime saranno predilette da Dio, e come i fiori saranno collocate da me dinanzi al suo trono” (13 giugno). Lo stesso 13 giugno, la Madonna diceva, sempre a Lucia: “Non ti scoraggiare, io non ti abbandonerò mai, il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio, e la via che ti condurrà a Dio”. Il 13 luglio, proprio durante la trasmissione del segreto, dopo la visione dell’inferno, la Madonna dice: “Avete visto l’ inferno… per salvare le anime il Signore vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato…se si farà quello che vi dirò molte anime si salveranno e vi sarà pace, la guerra sta per finire, ma se non cessano di offendere il Signore, nel regno di Pio XI ne comincerà un’altra peggiore…”. Sempre il 13 luglio: “per impedire ciò, ovvero la guerra, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati del mese. Se si ascolteranno le mie richieste la Russia si convertirà e si avrà pace, altrimenti diffonderà nel mondo i suoi errori suscitando guerre e persecuzione alla Chiesa…”.
Questi riferimenti, letti insieme, raggruppati, meditati, fano capire tre cose: questa devozione/ consacrazione al Cuore Immacolato innanzitutto possiede un valore salvifico straordinario perché si parla di salvezza della propria anima, di salvezza di tante anime dall’inferno, di salvezza dalle catastrofi storiche (comunismo, guerre). Questa consacrazione rende le anime elette e predilette, come la Madonna diceva a Lucia; quindi, vivendo questa consacrazione si diventa prediletti, particolarmente amati da Dio e da Maria, e si godrà di una immensa gloria speciale e privilegi, nella vita futura. La cosa più importante da sottolineare, è che quella al Cuore Immacolato è innanzitutto una devozione, una consacrazione salvifica. Viene da pensare, veramente con una grande gratitudine, che Dio, che è giusto ma soprattutto anche misericordioso, proprio per salvaguardare dal massimo pericolo che è la perdizione eterna dell’inferno, (anche se oggi non ci si pensa più né dentro né fuori la chiesa,) vuole offrirci la suprema protezione materna, il Cuore Immacolato della Madre sua e nostra, ma nella logica della vita di fede, non può esserci mai un’alleanza unilaterale. Dio si impegna, ma ci deve essere la risposta dell’uomo, ecco perché la consacrazione diventa un impegno. È proprio il Signore stesso, per salvare le anime dalla perdizione eterna dell’inferno, che vuole offrire una via di salvezza possibile, vuole stabilire questa devozione al Cuore Immacolato. Nel momento stesso in cui Dio regala all’umanità questo supremo dono, potenzia questa forma di consacrazione. I pericoli in questo terzo millennio si fanno sempre più gravi, ed è chiaro che il Signore dona una grazia del tutto speciale e straordinaria alla consacrazione. Monsignor Hnilica, amico e confidente di suor Lucia e San Giovanni Paolo II, vescovo slovacco, profondo conoscitore delle apparizioni di Fatima, diceva in maniera convinta che proprio per salvezza dei peccatori Dio vuole promuovere la devozione al Cuore Immacolato di Maria.
Il Cuore Immacolato, quindi, a Fatima, riluce come rifugio e come via, una guida e una protezione: guida e protezione sono delle esigenze fondamentali nella vita dell’uomo. Spiritualmente, a queste due esigenze si dà un rimedio, una risposta, proprio attraverso il cuore della Sovrana del cielo e della terra, a Lei che proprio per grazia, tutto è possibile operare, per il bene dei suoi figli, soprattutto quelli a lei consacrati.
Devozione e consacrazione sono due sinonimi, con delle sfumature certo diverse, ma sostanzialmente due modi per dire la stessa cosa. La devozione al Cuore Immacolato possiede, come ci è stato spiegato da suor Lucia, una triplice dimensione, un triplice impegno di amore nei confronti di Maria: venerazione, riparazione, consacrazione. Nella parola devozione al Cuore Immacolato sono incluse queste tre cose: venerare, riparare, consacrarsi. La dimensione riparatrice è chiarissima, e la conosciamo dalle stesse parole della Madonna, che ai tre piccoli veggenti disse: “Per impedire la Seconda guerra mondiale verrà a chiedere la consacrazione della Russia e la comunione riparatrice primi sabati del mese”. Questa devozione, dunque, va insieme alla riparazione: chi fa quest’atto di devozione vive una dimensione di riparazione. A proposito della venerazione e della consacrazione, Suor Lucia insegna nei suoi appelli che Dio “vuole stabilire nel mondo la devozione al Cuore Immacolato per portare le persone ad una piena consacrazione di conversione e donazione, una intima stima, venerazione e amore”. Dunque, è in questo spirito di consacrazione e conversione, che Dio vuol stabilire nel mondo la devozione al Cuore Immacolato di Maria. Se è vero che la devozione al Cuore Immacolato di Maria può operare beni così grandi come quello della salvezza eterna dall’inferno, è però vero anche che esige una vera conversione della vita, attuata attraverso una consacrazione fedelmente vissuta. Faccio notare che quel messaggio di Fatima non è devozionalista, ma indica delle esigenze molto serie. Suor Lucia, in un altro passo degli appelli, diceva: “La devozione al Cuore Immacolato di Maria si deve stabilire nel mondo, attraverso una vera consacrazione di conversione, di donazione. Come nella consacrazione il pane e il vino si convertono nel Corpo e Sangue di Cristo, così con la consacrazione mariana, siamo assorbiti con l’essere vitale nel cuore di Maria”. San Massimiliano parla di transustanziarci nell’Immacolata, quasi diventare un’altra Lei che vive ed opera nel mondo attraverso la consacrazione. È stata proprio suor Lucia a spiegare che stabilire nel mondo la devozione al Cuore Immacolato di Maria, significa portare le persone a consacrarsi.
https://www.radiobuonconsiglio.it/fatima-e-il-cuore-immacolato/