La “Morenita” di Guadalupe

Parlare della Morenita, la Vergine di Guadalupe, significa parlare del veggente che a cui la Vergine è apparsa, festeggiato il 10 dicembre, San Juan Diego Cuauhtlatoatzin, azteco convertito al cristianesimo,  morto nel 1548. Juan Diego nacque intorno al 1474 a Cuauhtitlàn, a circa venti chilometri di distanza dall’attuale Città del Messico. Riceve il battesimo dai missionari francescani, e si recava con devozione a catechismo e a Messa, percorrendo scalzo la strada che lo separa dalla chiesa, motivo per cui era chiamato il “pellegrino”. Il 9 dicembre, giunse all’altezza di un colle, Tepeyac, dove vide una giovane Signora,  che gli parlò nella sua lingua materna, il nahuatl.  La Vergine gli disse: “Voglio che tu sappia con certezza, caro figlio, che io sono la perfetta e sempre Vergine Maria, Madre del vero Dio da cui proviene ogni vita, il Signore di tutte le cose, Creatore del cielo e della terra. Ho un grandissimo desiderio: che si costruisca, in mio onore, un tempio in cui manifesterò il mio amore, la mia compassione, la mia protezione. Sono vostra madre, piena di pietà e d’amore per voi e per tutti coloro che mi amano, hanno fiducia in me e  a me ricorrono. Ascolterò le loro lamentele e lenirò la loro afflizione e le loro sofferenze. Perché possa manifestare tutto il mio amore, va’ ora dal vescovo, e digli che ti mando da lui per fargli conoscere il grande  desiderio che provo di veder costruire qui, un tempio a me consacrato“. Juan Diego obbedì, ma non venne creduto, ed il giorno dopo, rinnovò la richiesta, ma il vescovo gli domandò un segno. Juan Diego trovò dei bellissimi fiori, insoliti per il periodo invernale, fatto dunque ritenuto miracoloso, che ripose nel mantello (tilma) e portò alla Vergine: la Madonna disse all’uomo di recare quel mantello con i fiori come  segno. Quando Juan Diego aprì il mantello per offrire i fiori al vescovo, l’immagine della Santa Vergine si manifestò  impressa nella tilma, così come la conosciamo noi oggi.  Juan Diego fu canonizzato il 31 luglio del 2002 nella basilica di Nostra Signora di Guadalupe, a città del Messico, da San Giovanni Paolo II. 

I Misteri di Guadalupe

Sono numerosi gli studi scientifici che si sono succeduti per studiare la Tilma con l’Immagine della Virgen Morenita, come viene chiamata dal popolo messicano: il mantello, di superficie ruvida, in fibra di “Agave Popotule”,  ha un’immagine completamente liscia, mentre dagli studiosi non sono stati riscontrati segni di colorazione di origine animale, o minerale: è del tutto sconosciuta la maniera in cui sia stata impressa l’immagine nel mantello. La tilma è sovpravvissuta all’usura del tempo e dell’umidità, oltre a due avvenimenti che avrebbero potuto distruggerla: nel  1784  cadde accidentalmente dell’acido sul tessuto, e nel 1921 quando il governo, chiaramente anticristiano, fece scoppiare una bomba  nel santuario ma la tilma non ne fu assolutamente danneggiata. La Tilma è uno scrigno di ricchezze ed enigmi astronomici, matematici e musicali, una vera e propria eredità celeste che la Madonna ci ha lasciato e che tuttora studiosi da tutto il mondo cercano di esaminare, per scoprire ulteriori rivelazioni.



La simbologia della Tilma: le mani della Vergine sono giunte in segno di  preghiera, ed una mano è leggermente piu’ scura dell’altra, a significare l’unione tra i bianchi e gli indios. I capelli sono sciolti, segno di verginità per la cultura azteca, mentre la cintura sopra la vita è segno di gravidanza. Gli stessi colori sono ricchi di significato: il colore verde/blu del manto rappresenta il Regno dei cieli, mentre la tunica, di color rosso, rappresenta il cuore, la vita. Il manto è bordato in oro, a significare la regalità di Maria Regina. I fiori sono  numerosi in tutta l’immagine, ma in particolare, all’altezza del centre vi è un fiore detto nahui ollin, composto da 4 petali, i quattro punti cardinali, simbolo di Maria che porta il Signore a tutto il mondo. L’ingegnere José Aste  Tonsmann ha scoperto che negli occhi della Vergine impressa sulla tilma  vi è il riflesso di 13 figure umane, e la scena rappresentata è la consegna del manto al Vescovo: in una di esse è riconoscibile San Juan Diego.  

Un altra meraviglia di questa Tilma sono le 46 stelle, il cui compito non è semplicemente ornamentale: nulla di questo meraviglioso manto è a caso. Tali stelle sono figure parziali delle principali costellazioni che si trovavano  nel cielo del Messico all’epoca dell’impressione dell’immagine. 

Ma le sorprese non sono finite qui: il prof. Fernando Ojeda Llanes, ha scoperto che la posizione delle stelle sul mantello e il centro dei fiori che sono sul vestito corrispondono a note musicali, così ha estratto una melodia perfettamente armonica, che possiamo ascoltare da you tube

Pubblicato da Anna

Da sempre impegnata nella pastorale, catechista, mamma e studiosa di teologia spirituale e di cultura cattolica, la Vergine Maria mi ha insegnato ad amare il silenzio, la preghiera, ed a conoscere meglio suo Figlio Gesù. Consacrandomi a Lei, mi sono incamminata sulla strada che porta al suo Cuore Immacolato: nella fede cattolica, la ferma certezza che le porte degli Inferi non prevarranno contro la Santa Chiesa.