Lascia prima che si sazino i figli

Nella memoria dell’apparizione della Vergine di Lourdes, e nella Giornata mondiale del malato, il Vangelo ci sorprende presentandoci Gesù che si converte, proprio di fronte all’esperienza di una piccola, una bambina malata, anzi posseduta da uno spirito impuro, un demonio. Siamo al capitolo 7 di Marco, dal versetto dal 24 al 30. Parlare di conversione per Gesù potrebbe sembrare davvero inaudito: com’è possibile che il Figlio di Dio debba convertirsi? Si tratta di capire cosa si intende: la conversione è certamente il passaggio dal peccato alla grazia, ma questo è solo il primo momento, che Gesù non ha avuto bisogno di vivere, perché senza peccato. La conversione però è lo stile di vita dell’uomo che segue Dio perché lo cerca, che vuole conoscerlo sempre di più ed amare come Lui, e allora Gesù si converte perché è disponibile a cambiare, a proiettarsi sempre di più verso l’altro e manifestare così l’amore del Padre che vive in Lui. E’ una donna, la mamma di una figlioletta ammalata, che lo aiuta in questo passaggio, nel brano di oggi: è una donna pagana, nella zona di Tiro, dunque non destinata, secondo la fede ebraica, alla salvezza, esclusa dall’appartenenza al popolo eletto. Gesù pensa che siano per primi gli ebrei chiamati ad accogliere la misericordia di Dio, e la salvezza che egli porta. La donna viene trattata male, la risposta all’invocazione di lei che chiede la guarigione della figlia è, da parte di Gesù, brusca, fa male ascoltarla sembra non volersi proprio commuovere, il Figlio di Dio. “Lascia che si sazino prima i figli (cioè i giudei), perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini ” (così sono definiti i pagani). La fede della donna, nella risposta umile e fiduciosa, sorprende Gesù, ed è proprio questa fede che lo fa prendere coscienza che in realtà il Figlio del Padre è mandato a tutti per portare la salvezza. La conversione di Gesù allora è un allargamento di orizzonti, un approfondimento della coscienza del grande mistero della misericordia di Dio, così come la Vergine Maria lo rivela per tutti i malati, i deboli, i poveri, gli umili della società in cui ella appare, allo stesso modo il maestro di Israele, il Signore Gesù, il Figlio di Dio ha vissuto questa esperienza, l’allargamento e l’approfondimento dell’orizzonte dell’amore. Anche noi oggi, dalla debolezza, dai poveri, da coloro che soffrono, da coloro che consideriamo esclusi lasciamoci convertire ad una comprensione più autentica dell’amore di Dio.

Padre Luca Garbinetto, Pia Società San Gaetano.

Pubblicato da Anna

Da sempre impegnata nella pastorale, catechista, mamma e studiosa di teologia spirituale e di cultura cattolica, la Vergine Maria mi ha insegnato ad amare il silenzio, la preghiera, ed a conoscere meglio suo Figlio Gesù. Consacrandomi a Lei, mi sono incamminata sulla strada che porta al suo Cuore Immacolato: nella fede cattolica, la ferma certezza che le porte degli Inferi non prevarranno contro la Santa Chiesa.