Nata nel 1570 a Frouzins, Tolosa, con una deformazione e paralisi al braccio destro, contrae la scrofolosi, malattia infettiva che le deturpa il viso. Rimasta presto orfana di madre, sarà maltrattata dalla matrigna ed allontanata dall’abitazione: vivrà in estate nella stalla ed in inverno, nel sottoscala. La sua condizione fisica rende impossibile un eventuale matrimonio e priva di istruzione, verrà incaricata di badare al gregge. Sin da subito si distingue per la bontà di cuore e la fervida fede. Partecipa ogni giorno alla Santa Messa, e recita il Rosario. Molto generosa verso gli altri pastorelli, con cui condividerà il cibo, non perde occasioni di parlare dell’amore di Gesù e Maria. Secondo la tradizione, nell’aprire il grembiule dove aveva nascosto il pane, per mostrarlo ai suoi che volevano controllarla e rimproverarla, si trovarono degli splendidi fiori. Muore a soli 30 anni, il 15 giugno del 1601, sola ed abbandonata, nel suo sottoscala. I suoi resti, (trovati intatti alla riesumazione), si trovano nella chiesa di Santa Maria Maddalena, a Pibrac, dove si trova la basilica in suo onore. Santa Germana è stata canonizzata il 29 giugno 1867 da Papa Pio IX. Trattata in vita da “mostro”, è invocata proprio come patrona di quelle persone emarginate, maltrattate, vittime di bullismo.