Santa Giuseppina Bakhita

Santa Giuseppina Bakhita

Santa Giuseppina Bakhita nasce in Sudan,  intorno al 1869 in un villaggio in Sudan;  rapita e venduta più volte da trafficanti di schiavi, sottoposta a crudeli torture, tali da farle perdere la memoria,  viene chiamata Bakhita, fortunata in arabo, dagli stessi carcerieri. Comprata dal console italiano Callisto Legnani, viene portata in Italia dove conoscerà le Suore Canossiane. Sentita la chiamata alla vita religiosa, si consacrerà all’interno dello stesso ordine religioso, incoraggiata dal cardinal Sartori, patriarca di Venezia, futuro Pio X.  Ed è in questa Congregazione che vivrà per cinquant’anni,  ricoprendo vari incarichi. Viene ricordata da tutti per la sua umanità, la sua umiltà, la sua dolcezza e mitezza: i suoi racconti sulla sua schiavitù e la sua conversione suscitano ovunque interesse. Chiama Dio Padre El Paron, il Padrone: Santa Bakhita infatti parlerà nella sua vita solo il veneto. A chi le chiede cosa farebbe ai suoi carnefici se potesse averli davanti, ha sempre risposto che li avrebbe ringraziati, per averle dato la possibilità di convertirsi alla fede cristiana, in Italia. La Madre Moretta, come veniva chiamata, muore a Schio, Vicenza, l’8 febbraio 1947, dopo lunga e dolorosa malattia

Pubblicato da Anna

Da sempre impegnata nella pastorale, catechista, mamma e studiosa di teologia spirituale e di cultura cattolica, la Vergine Maria mi ha insegnato ad amare il silenzio, la preghiera, ed a conoscere meglio suo Figlio Gesù. Consacrandomi a Lei, mi sono incamminata sulla strada che porta al suo Cuore Immacolato: nella fede cattolica, la ferma certezza che le porte degli Inferi non prevarranno contro la Santa Chiesa.