Serva di Dio Emilia Fernandez Rodriguez

Serva di Dio Emilia Fernandez Rodriguez

Emilia nasce il 13 aprile 1914 a Rijola, in Spagna, e viene battezzata lo stesso giorno. Di famiglia gitana, educata secondo le proprie usanze, impara la lingua dei suoi genitori, il calò dell’Andalusia. A 24 anni si sposa con il gitano Juan Cortes. Nel 1936 cresce la persecuzione religiosa in Spagna: Juan, non vuole andare al fronte a combattere, ed Emilia gli pone negli occhi alcune gocce di verderame che lo rendono cieco per alcuni giorni. La Guardia Civile scopre l’imbroglio e vengono arrestati, anche se la donna è incinta. Viene rinchiusa insieme a un gruppo di donne cattoliche e condannata a sei anni di carcere. Qui impara il Padre nostro, l’Ave Maria, il Gloria, ma quando la vicedirettrice lo viene a sapere, comincia il calvario di Emilia, che neanche sotto minacce le rivela il nome di chi le ha insegnato a pregare. Viene chiusa in una cella di isolamento. Imperversa il freddo dell’inverno, e la situazione si aggrava: il 13 gennaio 1939 nasce Angela. La madre sopravvive, nonostante la grave emorragia.  Dopo poche ore la catechista battezza la bambina. Emilia viene portata in ospedale con la figlia. Dopo quattro giorni la rimandano in carcere, il 25 gennaio, dove Emilia muore, abbandonata e sola, senza denunciare la sua catechista paya (non gitana) e senza rinnegare la fede semplice e viva che le ha insegnato. (Sulla tua Parola, ed. Shalom, 2017, pag. 265)

Pubblicato da Anna

Da sempre impegnata nella pastorale, catechista, mamma e studiosa di teologia spirituale e di cultura cattolica, la Vergine Maria mi ha insegnato ad amare il silenzio, la preghiera, ed a conoscere meglio suo Figlio Gesù. Consacrandomi a Lei, mi sono incamminata sulla strada che porta al suo Cuore Immacolato: nella fede cattolica, la ferma certezza che le porte degli Inferi non prevarranno contro la Santa Chiesa.