Vita di San Giuseppe: falegname a Gerusalemme e speciali grazie

apitolo XII – S. Giuseppe esercita l’arte del falegname e riceve grazie particolari da Dio

Nella sua botteguccia – Appena ebbe inteso dall’Angelo la divina volontà, il nostro Giuseppe la mise subito in esecuzione; e comprato quel tanto che gli era necessario per esercitare l’arte del falegname, si ritirò in una piccola bottega, che prese in affitto vicino al Tempio. In questa piccola stanza lavorava, dormiva e prendeva il suo parco cibo; da qui non usciva mai se non per andare al Tempio e a fare quel tanto che gli era necessario per vivere. Intanto la gente andava ad ordinargli i lavori, in quanto ci trovava il suo utile, perchè il Santo prendeva quello che gli davano, rimettendosi sempre alla loro discrezione; e quando riceveva la paga delle sue fatiche, la prendeva a titolo di carità, ringraziando affettuosamente chi gliela dava. Di quella paga ne tratteneva tanta quanta gli era necessaria per i suoi bisogni, il resto lo dispensava ai poveri. Così gli aveva ordinato di fare l’Angelo, ed egli con puntualità l’eseguiva.

…. Il nostro Giuseppe, standosene in quella piccola officina, solo e abbandonato da tutti, si prostrava spesso a terra e si offriva tutto al suo Dio, dicendogli spesso: «Ecco, o Dio mio, io sono tutto tuo, non c’è cosa alcuna che possa separarmi da Te. Io non ho altro che Te; Tu sei tutta la mia eredità, tutto il mio sostegno; Tu la mia consolazione, Tu tutto il mio bene. Da Te solo spero aiuto e conforto, e all’infuori di Te non voglio cosa alcuna. Rinuncio a tutto ciò che può darmi il mondo, ed abbraccio volentieri la povertà, l’umiliazione, i patimenti, perchè così piacerò a Te, mio Dio, unico mio Signore e Padrone assoluto di tutto me stesso». E in tal modo si andava trattenendo col suo Dio. Faceva più frequenti le visite al Tempio e si tratteneva molto a pregare, e Dio permetteva che non fosse osservato da alcuno, perchè non gli fosse impedita questa consolazione.

Vita di Maria nel Tempio – Si trovava, allora, nel Tempio la Santa fanciulla Maria, destinata ad essere la Madre del Verbo divino, le cui mirabili virtùerano ammirate da tutte le altre fanciulle del Tempio, specialmente da chi ne aveva la cura, in modo che ne correva la fama anche per la città. Ma il nostro Giuseppe non ne seppe mai cosa alcuna, perchè non trattava nè conversava con alcuno. Una notte, però, l’Angelo gli parlò nel sonno e gli manifestòcome nel Tempio si trovasse una fanciulla, che era tanto cara al suo Dio e da Lui tanto amata e favorita sopra ogni credere, nella quale Dio tanto si compiaceva e si dilettava per le sue rare virtù e la sua mirabile purezza e santità; e che questa era Maria, figlia di Gioacchino ed Anna, da lui ben conosciuti. Gli diceva questo, perchè lodasse e ringraziasse Dio delle grazie e dei favori che compartiva a lei, e perchè si rallegrasse che vi fosse al mondo una creatura così degna e così cara a Dio.

Amore vicendevole – Il Santo Giovane, svegliatosi, si alzò, e con grande giubilo del suo cuore ringraziò e lodò il suo Dio, come l’Angelo gli aveva ordinato. Si rallegrò molto della notizia avuta, e sentì nascere nel suo cuore un santo amore verso la fanciulla, in modo tale che andava più spesso al Tempio, attirato dall’affetto verso di lei; e benchè mai la vide, tuttavia l’amava per le sue rare virtù. Nel Tempio si tratteneva poi a pregare e a ringraziare Dio che si fosse degnato di mandare al mondo una così santa fanciulla, nella quale Egli trovava il suo compiacimento, e lo pregava di ricolmarla sempre più delle sue grazie, e così come cresceva nell’età, l’avesse fatta crescere nelle virtù. Dio gradiva molto le preghiere del Santo, e di questo ne diede un chiaro lume anche alla fanciulla Maria, facendole conoscere le virtù del suo servo e quanto egli pregasse per lei: per cui anche lei, da allora in poi, pregava Dio per il Santo e lo supplicava di riempirlo del suo amore e della sua grazia. Dio esaudiva mirabilmente le suppliche di Maria, cosicchè tanto San Giuseppe come la Santissima Vergine Maria si tenevano sempre raccomandati a Dio, nonostante non si conoscessero di vista nè mai si fossero parlati, ma sapessero tutto per rivelazione divina. Maria Santissima amava il Santo Giovane, anche perchè aveva una chiara intelligenza delle rare virtù di lui, e che Dio l’amava molto; e per lo spazio di quasi dieci anni godettero l’uno e l’altra il beneficio delle loro sante orazioni e si amarono santamente in Dio senza però mai vedersi nè trattarsi, solo che l’Angelo alcune volte ne parlava a Giuseppe nel sonno e lo assicurava che la Santa Fanciulla pregava molto per lui, per cui ne sentiva una somma consolazione.

Suo voto di verginità – Una volta l’Angelo gli disse come la fanciulla Maria si era dedicata tutta a Dio e aveva consacrato a Dio. con un voto, la sua verginità, e che di questo il suo Dio ne aveva goduto molto. Sentendo questo, il Santo si invaghìdi imitarla e di consacrare anche lui con un voto a Dio la sua purezza, ma siccome questa era cosa nuova non più intesa, il Santo era perplesso se doveva fare così e se a Dio fosse stato gradito che l’avesse fatto; perciò se ne andò al Tempio per supplicare Dio di manifestargli la sua volontà in questo particolare, e dopo molte suppliche, Dio si degnò manifestargli la sua volontà parlandogli interiormente. Gli disse che gli avrebbe fatto una cosa molto gradita se gli avesse consacrato la sua verginità con un voto, e l’assicurò del suo aiuto e della sua grazia particolare per poterlo osservare perfettamente….Fu anche elevato in altissima contemplazione e poi in dolcissima estasi nella quale Dio gli manifestò i molti pregi della nobile virtù della purezza, per la quale il Santo ne restò sempre più invaghito, e molto consolato per il voto fatto; e rese affettuose grazie a Dio che gliel’aveva ispirato e che si fosse degnato di accettare il voto con tanto gradimento. Così se ne tornò alla sua piccola bottega tutto consolato ed allegro; e la notte l’Angelo gli parlò di nuovo e l’assicurò di come Dio aveva sommamente gradito il voto da lui fatto ad imitazione della Santa Fanciulla Maria.

Comune desiderio del Messia – Gli disse anche come la Santa Fanciulla si struggeva tutta del desiderio della venuta del Messia e che ne porgeva continue e calde suppliche al suo Dio; che a Dio erano molto gradite le sue suppliche e che senza dubbio si sarebbe accelerata la venuta del Messia al mondo per le preghiere della santa fanciulla, e che anche lui l’avesse imitata in questo, per rendersi sempre più gradito al suo Dio….Dopo una lunga preghiera lo spirito di Giuseppe fu elevato in altissima contemplazione, dove gli furono manifestati molti segreti divini circa le qualità e le virtù che avrebbe avuto il Messia quando avrebbe dimorato fra gli uomini; così il Santo rimase molto più acceso del desiderio di questa venuta, bramando ardentemente di conoscerlo e di trattare con lui. Si riconosceva però indegno di questo favore per la sua grande umiltà, ma confidava molto nella bontà di Dio, che già sperimentava tanto propizia verso di sè.

Angelo di Paradiso – Con queste grazie che Dio faceva al Santo, e per le preghiere che la Santa Fanciulla Maria faceva per lui, arrivò ad uno stato di vita, che non sembrava più una creatura terrena, ma un Angelo di Paradiso. La sua mente sempre assorta in Dio, il suo amore verso Dio, sempre più ardente, il desiderio di dare gusto a Dio in tutte le sue operazioni era molto acceso, e per lo più stava estatico e tutto assorto in Dio, passando i giorni interi in continua elevazione di mente, e buona parte della notte, scordandosi di prendere il cibo, mentre per lo più si sentiva sazio per il gusto che aveva di trattare e di trattenersi col suo Dio. (estratto da Vita di San Giuseppe, di Suor Cecilia Baij)

Pubblicato da Anna

Da sempre impegnata nella pastorale, catechista, mamma e studiosa di teologia spirituale e di cultura cattolica, la Vergine Maria mi ha insegnato ad amare il silenzio, la preghiera, ed a conoscere meglio suo Figlio Gesù. Consacrandomi a Lei, mi sono incamminata sulla strada che porta al suo Cuore Immacolato: nella fede cattolica, la ferma certezza che le porte degli Inferi non prevarranno contro la Santa Chiesa.