CAPIRE LE ERESIE: L’ARIANESIMO

La vittoria della fede nicena su Ario, Megalo Metereo, monastero greco

L’arianesimo fu  sicuramente una delle eresie più diffuse, ed è stata adottata ai tempi odierni dal credo dei Testimoni di Geova, che  riprendono alcune delle tesi di Ario. Costui era un noto presbitero di Alessandria, e negava la piena divinità di Gesù: era una sorta di supercreatura, creata dal Padre, di natura mutevole e perfezionabile, ma per natura estraneo al Padre. L’unione di Gesà a Dio è dovuta al fatto di essere Figlio di Dio; il suo credo è espresso nelle due formule principale della dottrina ariana, “Vi fu un tempo in cui Egli (il Logos) non era”, e “Egli è dal non essere”. Ario cominciò a diffondere  con lettere ed omelie questa sua dottrina, che riduceva il Logos ad un semidio, riaccostandosi al paganesimo: il suo insegnamento ebbe notevole successo fra il clero ed il popolo. Il vescovo Alessandro, di Alessandria, nonostante si adoperasse in ogni modo per distogliere Ario dalla sua eresia, tenne un grande sinodo di circa 100 vescovi egiziani e lo espulse dalla comunione ecclesiastica insieme coi suoi seguaci del clero, ed  Ario dovette allontanarsi dalla città. Era una controversia che si aandava estendendo sempre più e  nel 325 Costantino convocò  a Nicea il primo Concilio ecumenico, in cui vennero condannate le tesi di Ario e venne proclamata l’identità di natura e sostanza tra il Padre e il Figlio, dunque la piena divinità di Gesù. Nel Concilio fu usato il termine homoousios, della stessa sostanza, anche se questo fu contestato nel postconcilio,  perché secondo molti non era sufficientemente chiaro nell’evidenziare la distinzione personale del Figlio dal Padre.  Dopo la sua morte, l’arianesimo si diffuse specialmente tra i popoli barbari: la lotta all’eresia di Ario fu portata avanti da Atanasio di Alessandria e dai Padri della Cappadocia, Basilio di Cesarea, Gregorio di Nazianzo e Gregorio di Nissa: fu essenzialmente per opera loro che si arrivò ad una formulazione definitiva della fede trinitaria nel secondo Concilio ecumenico, che si riunì a Costantinopoli nel 381. Ario ha spaccato la Chiesa dell’epoca con la sua eresia, ma come sempre, tale grave errore ha permesso la definizione della natura di Gesù e dai Concili di Nicea e di Alessandria è nato il Credo, professione di fede che noi tutti recitiamo nella Santa Messa.

Pubblicato da Anna

Da sempre impegnata nella pastorale, catechista, mamma e studiosa di teologia spirituale e di cultura cattolica, la Vergine Maria mi ha insegnato ad amare il silenzio, la preghiera, ed a conoscere meglio suo Figlio Gesù. Consacrandomi a Lei, mi sono incamminata sulla strada che porta al suo Cuore Immacolato: nella fede cattolica, la ferma certezza che le porte degli Inferi non prevarranno contro la Santa Chiesa.