IL MONACHESIMO SI DIFFONDE

Abbiamo visto in questo post, Gli eroi del deserto, come e dove nasce il monachesimo: i  principali protagonisti degli esordi furono San Paolo di Tebe, Sant’Antonio e San Pacomio, ma ben presto l’ideale di vita monastica si diffuse in tutto il mondo orientale. In Palestina specialmente, (la terra di Gesù), si affermò questo ideale di vita anacoretico ma anche una forma comunitaria di monaci che vivevano in celle diverse guidate da un abate: questo tipo di comunità si chiamava laura. La laura più famosa di tutte fu quella di San Saba, nei pressi di Gerusalemme, fondata da san Saba. A questo punto, per evitare confusione, facciamo chiarezza con i termini: nell’eremo, come abbiamo già visto, il monaco vive da solo, nel cenobio in comunità, mentre nella laura vi era un gruppo  di celle monastiche, ciascuna divisa separata dalle altre, ma con una chiesa in comune e con un sacerdote che amministrava i sacramenti, possiamo dire un sistema semi-eremitico. Ricordiamo che i monaci erano quasi tutti laici, vestivano allo stesso modo, e si occupavano di lavori manuali e preghiera. In occidente già troviamo nel 3° secolo uomini dediti ad una vita anacoretica, ma il monachesimo vero e proprio fu fatto conoscere e diffuso da  S. Atanasio di Alessandria, sia a voce, attraverso il suo esilio a Treviri, nel 335 , sia attraverso la redazione della Vita S. Antonii, che fu tradotta in latino. Sapete chi fu il rappresentante più celebre del monachesimo in Occidente? Pensate, viene dalla Pannonia (odierna Ungheria) ma ha svolto il suo ministero nella Gallia… è  S. Martino di Tours, morto nel 397, santo che festeggiamo l’11 novembre. Figlio di un ufficiale romano, ricevette il battesimo a 18 anni, fu esorcista, eremita monaco e vescovo di Tours. Il santo si adoperò in tutti i modi per diffondere il monachesimo nella Gallia, in Britannia e Spagna. San Martino è dunque uno dei padri fondatori del monachesimo occidentale! Pensate che anche da  vescovo, Martino continuò ad abitare nella sua semplice casa di monaco e proseguì la sua missione di diffondere la  fede cristiana, creando nel territorio nuove piccole comunità di monaci. La sua tomba a Tours divenne uno dei santuari sicuramente più amati e visitati del medioevo, e il suo culto si propagò velocemente, vista la sua fama di santità.  I fondatori di monasteri ben presto si moltiplicarono, e vogliamo conoscerne in particolare 3:  S. Onorato, Giovanni Cassiano e San Cesario. S. Onorato, vescovo di Arles, fondò verso il 410 presso Nizza, a Lerino,  un monastero sede di importante attività scientifica; Giovanni Cassiano, originario della Dobrugia, (regione dell’attuale Romania), che era vissuto dieci anni presso gli anacoreti di Egitto,  fondò a Marsiglia due monasteri, uno maschile e uno femminile. Per lui la lotta fondamentale del monaco è quella contro gli otto vizi principali, lotta che culmina con la perfezione dell’amore. Ricordiamo nel 6° secolo, S. Cesario, arcivescovo di Arles, che compose due regole per monaci e monache; è importante sottolineare  che all’epoca ovviamente  non vi era una regola precisa, ma ogni convento aveva la propria. Ben presto, in Italia, sorse un grande santo, che diede un profondo riordinamento del monachesimo, ma ne parleremo in un prossimo post!.

Anna Ludovici

Pubblicato da Anna

Da sempre impegnata nella pastorale, catechista, mamma e studiosa di teologia spirituale e di cultura cattolica, la Vergine Maria mi ha insegnato ad amare il silenzio, la preghiera, ed a conoscere meglio suo Figlio Gesù. Consacrandomi a Lei, mi sono incamminata sulla strada che porta al suo Cuore Immacolato: nella fede cattolica, la ferma certezza che le porte degli Inferi non prevarranno contro la Santa Chiesa.