In provincia di Teramo, nel territorio di Sant’Omero, una piccola strada campestre porta a questo gioiello in stile preromanico, che si erge solitario nelle campagne della Val Vibrata. Lo studioso Francesco Savini lo ha identificato come il più antico monumento costruito prima dell’anno 1000, nella regione abruzzese. La facciata semplice ma severa è alleggerita dalla torre campanaria, e da un rosone. All’interno si trovano tre navate, divise da sei colonne per lato, a materiale misto, a base circolare, tranne le prime due, a base rettangolare. Al termine delle navate si trova l’abside semicircolare, che raccoglie la luce di una monofora. L’interno così scarno ed essenziale, nella sua semplicità, è abbellito da alcuni affreschi sulle pareti, tra cui segnaliamo una Madonna in trono col Bambino e di un Cristo in trono che regge un libro con la mano sinistra, riconducibili al XIV secolo. L’opera sicuramente più famosa della chiesa è la Madonna col Bambino e cardellino, copia del maestro Giorgio Mattioli, di un’originale il cui autore è sconosciuto, riposto nella Banca dell’Adriatico di Sant’Omero, a cause delle precarie condizioni dell’opera. Il pettirosso, per tradizione, è simbolo della passione di Cristo: l’uccellino si sarebbe ferito il petto tentando di rimuovere con il becco la corona di spine che circondava la testa di Gesù sulla croce.