MEDJUGORJE: E IN MEZZO AI MONTI APPARVE MARIA

Non si può parlare di Medjugorje senza quella commozione che avvolge il devoto alla Vergine e a quel luogo pieno di misticismo, di preghiera, di sofferenza ma anche  e soprattutto di speranza.  In occasione del 40esimo anniversario delle apparizioni, abbiamo pensato di ripercorrere la storia di Medjugorje, tratta da un libro che uscito anni fa con la rivista oggi, Medjugorje, la Prima guida completa. 

Era la festa di San Giovanni….

Mirjana Dragicevic, una ragazza di 16 anni di Sarajevo, approfittando delle feste scolastiche cominciate da ochi giorni in tutta la Jugoslavia, si era recata dagli zii che abitavano a Medjugorje. Era il 24 giugno, festa di San Giovanni Battista. Nel pomeriggio aveva dato appuntamento a un’amica, Vicka Ivankovic, e alla cugina di quest’ultima, la quindicenne Ivanka Ivankovic, per fare una passeggiata. Mirjana e Ivanka quando passano a chiamare Vicka a casa sua, la trovano addormentata. Lasciano quindi detto alla sorella Zdenka che si sarebbero avviate verso la collina del Podbrdo. Mentre passeggiano lungo il sentiero, lasciandosi andare a confidenze da adolesccenti, Ivanka alza lo sguardo ed esclama ad alta voce: “Credo che sulla collina ci sia la Madonna“. Mirjana non le crede; ironica risponde: “Sì, la Madonna non ha altro da fare, per cui è venuta a vedere cosa facciamo noi”. La rgazza, arrabbiata, lascia l’amica e fa per tornare a casa, ma prima di arrivare alle prime case del villaggio torna indietro. Ivanka, sempre nello stesso posto, insiste: “Guarda adesso, per favore”. Questa volta anche Mirjana vede la Gospa: in cima alla collina: una donna con un bambino in braccio le fa cenno di avvicinarsi. Intanto sono sopraggiunti anche Vicka, con una ragazzina che stava badando a un gregge di pecore, Milka Pavlovic, e due altri ragazzi del posto, il ventenne Ivan Ivankovic e il sedicenne Ivan Dragicevic. Tutti scorgono la misteriosa figura femminile. I ragazzi si spaventano, poi l’immagine si dissolve. Mirjana torna a casa e racconta tutto alla nonna che, incredula, le dice: “Ma prendi il Rosario e prega, lascia la Madonna in Paradiso!”. Anche gli altri ragazzi ne parlano e presto la notizia fa il giro del paese. 

Il ritorno sulla collina

L’indomani Mirjana, Ivanka e Vicka si ritrovano presto per parlare di ciò che era accaduto. Sorprese, un po’ spaventate, ma anche incuriosite. La sera quindi passano da Milka per invitarla ad andare di nuovo con loro, ma la giovane è fuori con la mamma: in casa ci sono la sorella sedicenne Marija Pavlovic e il piccolo Jakov Colo, dieci anni. Le tre amiche si avviano verso la collina con la promessa che se avessero visto qualcosa di interessante sarebbero tornate ad avvisarli. Da un’altra strada si stanno avvicinando Ivan Ivankovic e Ivan Dragicevic. All’improvviso tre lampi di luce brillano in alto sulla collina. Tutti girano gli sguardi lassà e vedono una figura misteriosa: una giovane donna, vestita con una tunica lunga di color grigio-azzurro, occhi azzurri, capelli neri, coi piedi coperti dall’abito poggiati su una nuvola grigia. Intorno al capo un velo bianco incorniciato di stelle. Vicka torna indietro a chiamare Marija e Jakov. 

Io sono la Beata Vergine Maria

I sei ragazzi corrono sulla collina facendosi strada fra sassi e rovi. Quando arrivano in cima si inginocchiano di fronte alla figura della Gospa e cominciano a pregare. Ivanka le chiede notizia della mamma morta il mese prima e si sente rispondere: “E’ felice e sta con me!” Mirjana le chiede un segno. La Madonna replica con un sorriso e poi con un cenno del capo risponde alla domanda dei ragazzi se sarebbe tornata. Infine si congeda, dicendo: “Arrivederci, angeli miei“. Quel giorno il 25 giugno 1981, si forma così il gruppo dei sei veggenti, dal quale si è dipanata fino ad oggi la storia delle apparizioni di Medjugorje. E il 25 giugno di ogni anno si celebra l’anniversario della prima apparizione, come la Gospa stessa stabilirà che si faccia, in uno dei suoi messaggi. Milka e Ivan Ivankovic, il più grande degli Ivan, ebbero la visione solo il primo giorno, quando accorsero sul Podbrdo. La sera del 26 giugno la Madonna torna ad apparire ai sei ragazzi. Ivanka le chiede come si chiama. Si sente rispondere: “Io sono la Beata Vergine Maria”. Poi, dopo il saluto, sparì. Ma non passarono pochi minuti che la Gospa ricomparve davanti a Marija. Sullo sfondo la ragazze vede una grande croce scura, mentre la figura dice: “Pace, Pace, Pace. Riconciliatevi. Riconciliatevi con Dio e tra di voi. E per far questo è necessario credere, pregare, digiunare e confessarsi“. Un’ammonizione, ma anche una profezia, alla luce di ciò che accadde dieci anni più tardi, quando iniziò la guerra civile nei Paesi della ex Jugoslavia. 

SOTTOPOSTI A VISITA PSICHIATRICA

Intanto le notizie avevano iniziato a fare il giro del villaggio. La gente accorreva e la polizia iniziava a preoccuparsi. Nel primo pomeriggio del 27 i ragazzi vengono prelevati dalle loro abitazioni, interrogati e  sottoposti a visita medica. Nel frattempo era rientrato in paese il parroco della chiesa di San Giacomo, padre Jozo Zovko, che era stato qualche giorno a Zagabria per partecipare agli esercizi spirituali. Inizialmente incredulo, vuole interrogare separatamente i ragazzi per farsi raccontare da loro cosa avevano visto e accertarsi che non mentano. Il francescano si convince della loro buona fede. Intanto la polizia cerca di tenere sotto controllo gli eventi. Il 29 giugno i veggenti vengono portati nel manicomio provinciale, dove sono esaminati da una psichiatr, che li dichiara sani di mente. L’apparizione di martedì 30 giugno non avviene sulla collina del Podbrdo, ma nei pressi del paese di Cerno. Quel giorno la polizia aveva incaricato due signorine di portare i ragazzi in una gita su un’automobile per allontanarli dalla collina credendo che in questo modo le apparizioni avrebbero potuto concludersi. Ma i ragazzi lungo il viaggio, con una scusa, chiedono di scendere dall’auto; così la Gospa appare loro comunque, anche se si trovano lontano dal Podbrdo. 

PADRE JOZO METTE IN SALVO I RAGAZZI

Nel frattempo, la polizia aveva bloccato l’accesso alla collina. I ragazzi chiedono alla Madonna, durante l’apparizione, se avrebbero potuto incontrarsi nella chiesa di San Giacomo a Medjugorje. La Vergine è d’accordo e precisa: ” Sempre alla stessa ora. Andate nella pace di Dio”. Le apparizioni continuano ogni giorno. Il 3 luglio gli agenti impediscono l’accesso della gente sulla collina. Padre Jozo è in chiesa quando all’improvviso, -è lui stesso a raccontare- ” sentii una voce che mi diceva: ‘Esci subito fuori e metti in salvo i ragazzi! “. Padre Jozo si alza, attraversa la chiesa e fa per uscire. Ma i ragazzi gli si aggrappano addosso supplicandolo: “Salvaci, la polizia ci sta inseguendo!”. Da allora le apparizioni avvennero all’interno della chiesa di San Giacomo, preferibilmente nella canonica. Padre Jozo, intanto, era finito nel mirino della polizia, che cercava un pretesto per arrestarlo. Il francescano, che aveva pronunciato un’omelia che era stata interpretata politicamente, viene condannato a tre anni di detenzione, ridotti poi a 16 mesi in seguito a forti pressioni internazionali. Da allora, i fatti straordinari di Medjugorje iniziano ad essere conosciuti anche fuori dai confini della ex Jugoslavia e a interessare i primi pellegrini che accorrono, soprattutto dall’Italia, per assistere numerosi alle apparizioni della Gospa, ai sei giovani veggenti. 

I giovani veggenti nella cappella dove si sono ritrovati insieme tutti e sei al momento dell’apparizione per un lungo periodo, a partire dal 13 agosto 1981
Padre Jozo Zovcko

Pubblicato da Anna

Da sempre impegnata nella pastorale, catechista, mamma e studiosa di teologia spirituale e di cultura cattolica, la Vergine Maria mi ha insegnato ad amare il silenzio, la preghiera, ed a conoscere meglio suo Figlio Gesù. Consacrandomi a Lei, mi sono incamminata sulla strada che porta al suo Cuore Immacolato: nella fede cattolica, la ferma certezza che le porte degli Inferi non prevarranno contro la Santa Chiesa.