Molte, molte volte, mi capita di accogliere richieste di preghiera, legate a delle insoddisfazioni personali: non problematiche vere e proprie, ma sensi di vuoto che le persone hanno e che non riescono ad attribuire ad una motivazione ben precisa. Un giorno, avendolo sperimentato personalmente, decisi di mettere nelle mie preghiere tutte quelle persone che, insoddisfatte della loro vita, non riuscivano a trovare quella chiave che permettesse loro di migliorare la propria esistenza, in armonia con i bisogni interiori più nascosti. La risposta ad una preghiera deve sempre esulare da una scadenza ben precisa, altrimenti si crea: a) aspettativa b)illusione nel dirigere il tutto c) conseguente delusione. Questo l’ho imparato a mie spese, ed è una delle piccole grandi lezioni che Gesù, Giuseppe e Maria mi donano ogni giorno. Un giorno mi trovai in un centro estetico: vi era una stagista sui 35-40 anni, (dunque non estetista ancora, ma praticante), radiosa, luminosa, di una gioia che avvolgeva chiunque incontrasse. Essendo io una donna di miti pretese a livello estetico, la assegnarono a me: nel corso del mio trattamento, mi confidò (questo mi succede spesso….guardo, sorrido, parlo, e la persona si apre, con tenerezza, perché il Signore mi ha arricchito, tra gli altri doni, di quello dell’ascolto, non essendo nella mia indole, nè la pacatezza nè la pazienza…quindi fa tutto Maria) che aveva trovato il coraggio di lasciare un lavoro che la stava abbruttendo interiormente, svolto per obbedire ai genitori di buona famiglia, e di fare finalmente, dopo anni di desiderio ad occhi aperti, la scuola di estetica, per poter finalmente svolgere il lavoro che aveva sempre amato. Le lacrime non tardarono a venirmi agli occhi: la sua gioia, la sua soddisfazione nel veder realizzato il suo sogno, si trasmettevano in ogni gesto che faceva. Ero io, i miei piedi, le sue mani, la santità del lavoro: ringraziai nel mio cuore la Madre Celeste per quel piccolo grande miracolo. Come chiamarlo altrimenti?
QUEL CAMBIO DI VITA CHE MARIA INCORAGGIO’
