SAN GIUSEPPE NEGLI APOCRIFI: Protovangelo di Giacomo, seconda parte

All’interno di questi capitoli, si trova il racconto della Natività, preceduto da una descrizione, fatta in prima persona da Giuseppe, che ho ritrovato in una leggenda che mi narrava mia nonna, fatta di molteplici aspetti: la notte di Natale, notte Santa per eccellenza, il tempo si ferma, gli animali parlano la lingua degli uomini, la lingua universale, che ogni essere vivente può capire, e in quest’aria rarefatta, avvengono grandi prodigi. E’ bene, si narrava nei paesi, non uscire in quella notte, perché l’occhio umano non poteva vedere tali meraviglie, non essendo pronto a causa della sua malvagità: il Paradiso scendeva in terra e pochi meritavano di vederlo. Sicuramente tali leggende, che variano da paese a paese, hanno una radice in questo racconto degli apocrifi.

Capitolo XV

1. Venne da lui lo scriba Anna e gli domandò: – Perché non ti sei fatto vedere alla nostra riunione?

– Perché ero stanco del viaggio, – rispose Giuseppe, – e mi sono riposato il primo giorno –. Ma Anna si voltò e vide Maria che era incinta.
2. Allora andò di corsa dal sommo sacerdote e gli disse: – Giuseppe, di cui tu sei garante, ha gravemente trasgredito i patti.
– Di che si tratta? – domandò il sacerdote.
– La vergine che egli ha ricevuto dal Tempio del Signore, – rispose quello, – egli l’ha violata e con frode si è congiunto a lei, senza farlo sapere ai figli di Israele.
– Giuseppe ha fatto questo? – disse il sacerdote.
– Manda dei servi, – disse lo scriba Anna, – e troverai che la vergine è incinta.
Andarono i servi e trovarono come egli aveva detto e la condussero via, insieme con Giuseppe, al giudizio.
3. Disse il sacerdote: – Maria, perché hai fatto questo? Come mai hai avvilito la tua anima e ti sei dimenticata del Signore Dio tuo, tu che sei stata allevata per il Santo dei Santi* e che ricevevi il cibo dalla mano di un angelo e hai udito gli inni angelici52 e hai danzato davanti a Lui? Perché hai fatto questo?
Ma ella pianse amaramente, dicendo: – Come è vero che vive il Signore mio Dio, io sono pura al suo cospetto e non conosco uomo.
4. E disse il sacerdote a Giuseppe: – Perché hai fatto questo? – Rispose Giuseppe: – Come è vero che vive il Signore mio Dio, io sono innocente riguardo a lei.
– Non attestare il falso! – lo ammoni il sacerdote, – ma di’ la verità: con frode ti sei congiunto a lei, senza farlo sapere ai figli d’Israele, e non hai piegato il capo sotto la possente mano di Dio, perché fosse benedetta la tua stirpe –. Giuseppe restò in silenzio

XVI.
1. Continuò il sacerdote: – Restituisci la vergine che hai ricevuto dal Tempio del Signore! – Giuseppe scoppiò in pianto dirotto, e il sacerdote decretò: – Vi farò bere l’acqua della prova del Signore ed essa rivelerà* le vostre colpe ai vostri occhi stessi53.
2. E presa l’acqua della prova il sacerdote la fece bere a Giuseppe e lo mandò al monte: ma egli ritornò indenne. La fece bere anche a Maria e la mandò al monte: essa pure ritornò indenne. Tutta la gente era meravigliata, perché non era apparsa in essi alcuna prova di peccato.
3. E il sacerdote disse: – Se il Signore non ha indicato peccati in voi, neanche io vi condanno –. E li rimandò assolti.
Giuseppe si riprese Maria e tornò a casa sua, pieno di gioia, ringraziando il Dio d’Israele.

XVII.
1. Or venne un ordine dell’imperatore Augusto che fossero censiti54 tutti gli abitanti di Betlemme di Giudea. E Giuseppe pensò: «Io farò iscrivere i miei figli; ma per questa fanciulla, che farò? Come la farò iscrivere? Come mia moglie? Mi vergogno. Allora, come figlia? Ma lo sanno tutti i figli di Israele che non è mia figlia! Il giorno stesso del Signore* indicherà qual è la volontà del Signore».
2. Sellò quindi l’asina e vi fece sedere Maria; e suo figlio conduceva la bestia, e Giuseppe li seguiva55.
Quando furono a tre miglia di distanza, Giuseppe si voltò e vedendola triste disse tra sé: «Probabilmente quello che è in lei la fa starmale».
E un’altra volta si voltò Giuseppe e vide che essa rideva. Allora le disse: – Maria, che cos’hai, che vedo il tuo viso ora ridente ora accigliato? – E disse Maria a Giuseppe: – È perché vedo con i miei occhi due popoli: uno che piange e si batte il petto, l’altro che è lieto ed esulta.

3. Giunti a metà del cammino, Maria gli disse: – Fammi scendere dall’asina, perché quello che è in me mi fa forza per venire alla luce.
Egli la fece scendere dall’asina e le disse: – Dove ti condurrò per nascondere questa tua sconvenienza* ? Qui il luogo è deserto.
XVIII.
1. Ma trovò là una grotta  e ve la condusse dentro, lasciando presso di lei i suoi figli, ed egli uscí a cercare una levatrice ebrea* nel paese di Betlemme.
2. – E io Giuseppe*stavo camminando, ed ecco non camminavo piú*. Guardai per aria e vidi che l’aria stava come attonita, guardai la volta del cielo e la vidi immobile e gli uccelli del cielo erano fermi. Guardai a terra e vidi posata lí una scodella e degli operai sdraiati intorno, con le mani nella scodella: e quelli che stavano masticando non masticavano piú, e quelli che stavano prendendo del cibo non lo prendevano piú, e quelli che stavano portandolo alla bocca non lo portavano piú, ma i visi di tutti erano rivolti in alto. Ed ecco delle pecore erano condotte al pascolo, e non camminavano, ma stavano ferme; e il pastore alzava la mano per percuoterle col bastone, e la sua mano restava per aria. Guardai alla corrente del fiume e vidi che i capretti tenevano il muso appoggiato e non bevevano;… e insomma tutte le cose, in un momento, furono distratte dal loro corso*

I Vangeli apocrifi, di M. Craveri,  Ed. Einaudi.

Pubblicato da Anna

Da sempre impegnata nella pastorale, catechista, mamma e studiosa di teologia spirituale e di cultura cattolica, la Vergine Maria mi ha insegnato ad amare il silenzio, la preghiera, ed a conoscere meglio suo Figlio Gesù. Consacrandomi a Lei, mi sono incamminata sulla strada che porta al suo Cuore Immacolato: nella fede cattolica, la ferma certezza che le porte degli Inferi non prevarranno contro la Santa Chiesa.