La strage degli innocenti è un episodio del Vangelo secondo Matteo (2,1-16), in cui Erode il Grande, re della Giudea, ordina un massacro di bambini allo scopo di uccidere Gesù, della cui nascita a Betlemme era stato informato dai Magi. Secondo la narrazione evangelica, Gesù scampò alla strage in quanto un angelo avvisò in sogno Giuseppe, ordinandogli di fuggire in Egitto; solo dopo la morte di Erode Giuseppe tornò indietro, stabilendosi in Galilea, a Nazaret.
Molti storici moderni negano la storicità dell’episodio, dato anche il mancato riscontro nelle opere di Giuseppe Flavio, fonte principale della storia giudaica del I secolo. Altri studiosi cristiani ne accettano la storicità notando come l’episodio sia compatibile con la politica repressiva di Erode, il quale avvertendo il pericolo di un’usurpazione non esitò a uccidere in diverse occasioni una moglie, tre cognati, una suocera, tre figli e alcune centinaia di oppositori.
Nella tradizione cristiana il racconto è divenuto un topos culturale che ha dato luogo nei secoli a moltissime rappresentazioni artistiche.
La Chiesa cattolica venera i bambini uccisi nella strage come martiri, con il nome di “Santi Innocenti”, fissandone la memoria liturgica al 28 dicembre. (cathopedia)