CAPIRE LE ERESIE: IL DONATISMO

Cerchiamo di capire innanzitutto cosa voglia dire la parola eresia: viene dal greco, airesis, termine che significa scelta: prima della diffusione del cristianesimo, significava dunque appartenere ad una scuola, ad una corrente di pensiero. In ambiente cristiano va a designare l’adesione di una dottrina in contrasto con la fede della Chiesa: l’eretico dunque aveva “scelto”, nel senso di aderito ad un credo respinto dalla Chiesa. Le eresie sono comparse presto nella storia della nostra fede: gruppi e sette che facevano capo ad un fondatore, un organizzatore, e che  sviluppavano un pensiero, una dottrina propria, erano molto diffusi. Perché? Bisogna comprendere il contesto dell’epoca:  innanzitutto non vi era certamente facilità di comunicazioni, e molte volte si tramandava per sentito dire un’omelia, il pensiero di un maestro, ricamandoci sopra e sviluppandone un corrente dottrinale  che finiva per prendere vita propria, creando contrasti od adesioni. Senza aver molti scritti in mano, (molti documenti nascevano al momento per combattere le eresie, a cui si deve tanta bella letteratura apologetica),  nascevano dispute teologiche in zone con ambienti, modi di pensare, substrati culturali diversi tra loro, che si esprimevano anche in maniera diversa. Gli stessi brani biblici potevano essere interpretati differentemente  ed usati, estrapolandoli dal contesto, per avvalorare il proprio credo. In questo ambiente bisogna anche considerare la varietà linguistica, che creava ostacoli magari proprio per definire un concetto, e questo dava adito ad equivoci e confusioni dottrinali. La Chiesa fece una grande fatica (ma lo Spirito Santo l’ha sempre guidata) a “definire” le verità di fede che aveva intuito, di cui faceva esperienza, ma che necessitavano di un linguaggio adatto ad esprimere  tale dottrina: possiamo dire, usando un termine semplice, che era in possesso del contenuto, ma doveva confezionarne la forma. Diverse scuole di pensiero, difficoltà linguistiche, interessi politici, senso di appartenenza ad un fondatore che creava a sua volta coesione sociale (il pensiero eretico aveva sempre una forte influenza sul piano sociale e politico), erano le cause fondamentali del dilagare delle eresie. 

Il Donatismo. Siamo nel contesto storico della fine della persecuzione di Diocleziano, in Africa: qui nasce un movimento che  possiamo chiamare “rigorista”, guidato dal vescovo Donato,  diocesi di Case Nere, che  identifichiamo   con l’oasi di Negrine nell’odierna Algeria, (antica  provincia romana di Numidia). Per salvaguardare l’integrità morale della fede, in nome di un estremo rigore, Donato divenne intransigente contro tutti i traditores, gli ecclesiastici che erano scesi a compromessi con le autorità che stavano perseguitando i cristiani (tradere, consegnare, era riferito alla consegna dei testi sacri ai soldati, ed il termine traditores deriva da questo verbo, dunque il traditore era colui che consegnava i testi sacri). Cosa fare di questi fratelli che avevano mostrato tale cedimento e che chiedevano di rientrare in comunione con la Chiesa? Vi furono inchieste, denunce, e come sempre accade in questi casi, l’intransigenza porta alla durezza ed al fanatismo. Ne fece le spese ad esempio Ceciliano, il vescovo di Cartagine, contro cui si ricorse a Costantino e a papa Milziade. Il vescovo fu scagionato, ed i donatisti accusarono di complicità il papa,  proclamando  la separazione dalla Chiesa cattolica: Donato fu eletto vescovo di Cartagine, e la loro divenne una comunità scismatica, cioè staccata da Roma.  Vi era dunque una visione diversa della Chiesa, che veniva considerata una comunità di pochi e selezionati santi,  privilegiati destinatari del Vangelo, una sorta di élite che doveva difendersi da coloro che non seguivano il loro rigore morale: i donatisti arrivarono a dichiarare non validi i sacramenti amministrati da sacerdoti indegni, mentre la Chiesa  ribadì che i Sacramenti erano mezzi di salvezza indipendentemente da chi li amministrava e coloro che chiedevano di essere riammessi nella Chiesa dovevano essere riaccolti. I donatisti giunsero ad affermare che chi desiderava essere riammesso alla comunione ecclesiastica dovesse ricevere di nuovo il battesimo, dichiarando invalido il precedente. Tali posizioni sui sacramenti fecero scivolare il movimento nell’eresia.  Purtroppo ebbero anche un “braccio armato”, (le eresie, oltre a portare  ad una rottura di unità ecclesiastica, avevano sempre delle conseguenze sociali), i circoncellioni, bande  di predoni che univano la motivazione religiosa ad una rivendicazione sociale legata alle condizioni degli agricoltori dell’epoca, e ad un’insofferenza generale contro le disposizioni imperiali e le intromissioni nei confronti della Chiesa. Purtroppo intervennero le truppe imperiali, e a Bagai  gli abitanti furono massacrati insieme al loro vescovo donatista, nel 347. Agostino, vescovo di Ippona, ebbe un ruolo fondamentale nella lotta al Donatismo, con la sua politica di riconciliazione, attraverso il dialogo e gli scritti. 

Anna Ludovici

Pubblicato da Anna

Da sempre impegnata nella pastorale, catechista, mamma e studiosa di teologia spirituale e di cultura cattolica, la Vergine Maria mi ha insegnato ad amare il silenzio, la preghiera, ed a conoscere meglio suo Figlio Gesù. Consacrandomi a Lei, mi sono incamminata sulla strada che porta al suo Cuore Immacolato: nella fede cattolica, la ferma certezza che le porte degli Inferi non prevarranno contro la Santa Chiesa.