La Madonna del Monte Carmelo

Il Monte Carmelo: un nome che evoce vicende bibliche, il cui protagonista principale, il profeta Elia, sconfisse i profeti di Baal, divinità pagana a cui si era inchinato l’empio re Acab e sua moglie Gezabele, promotori di un culto idolatrico che si diffuse rapidamente, contro cui il profeta conmbattè per ristabilire il culto monoteista al   Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe.  Il Carmelo non è in realtà un singolo monte, ma una vera e propria catena montuosa, lunga circa 30 chilometri, la cui cima più alta non supera i 650 km. Il nome Carmelo, significa “vigna, giardino di Dio”: karm, vigna o giardino, ed El, l’abbreviazione di Elohim, uno dei nomi di Dio. In questo luogo magnifico, da sempre cantato per la sua bellezza, all’interno delle sue grotte, si erano ritirati fin dall’antichità degli eremiti, all’origine sicuramente seguaci del profeta Elia, luogo mistico di preghiera, di meditazione, dove l’anima si eleva spiritualmente per un incontro ravvicinato con Dio. Come colleghiamo l’Antico Testamento, il profeta Elia e il Monte Carmelo, con la devozione alla Madonna del Carmine (una variazione dallo spagnolo Carmen)? Per conoscere bene questa storia, partiamo da un’immagine: una nuvola. Nel primo libro dei Re, capitolo 18, versetto 44, sul monte Carmelo si ha una visione di speranza, in un paese colpito dalla siccità: una nuvola che porterà pioggia torrenziale e renderà di nuovo feconda la terra, viene avvistata dal servo di Elia. La tradizione cristiana ha visto in questa nuvola che dona pioggia, dunque vita, l’anticipazione di Maria, che ridona la vita ad una terra assetata di amore, con suo Figlio Gesù.  Una tradizione vuole che la Sacra Famiglia di Nazareth, di ritorno dall’Egitto, passasse ai piedi del monte Carmelo, e lì fossero accolti dagli eremiti che vivevano in quei rifugi. Nell’XI secolo i Crociati, giunti in Terra Santa per liberare il Santo Sepolcro, trovarono degli eremiti religiosi: verso la metà del XII secolo, giunse un nobile francese, Bertoldo, con il cugino, e decisero di riunire quegli eremiti in una comunità, secondo il modello di vita cenobitico dei primi padri del deserto.  Venne eretta una piccola chiesa, naturalmente dedicata alla Madonna, e questi religiosi si chiamarono i Fratelli di Santa Maria del Monte Carmelo. Possiamo dunque dire che l’Ordine Carmelitano ha come fondatore…lo stesso profeta Elia, punto di riferimento per uno stile di vita ascetico, rigoronso, di preghiera e digiuno. Tra il 1207 e il 1209 il patriarca latino di Gerusalemme, Alberto da Vercelli, redasse una specie di Regola primitiva, che possiamo definire il primo statuto,  approvato  da Papa Onorio III il 30 gennaio del 1226. Purtroppo, verso il 1235, i monaci dovettero tornare in Europa per la crudeli incursioni saracene,  ed i Carmelitani fondarono i loro primi conventi (Messina, Kent, in Inghilterra, Pisa, Parigi). Ma la devozione mariana della Madonna del Carmine, ha un altro aspetto importante, che andremo a vedere, e per comprenderlo dobbiamo fare la conoscenza di San Simone Stock, che proveniva proprio da una cittadina della contea di Kent, in Inghilterrra. Carmelitano, fu ordinato sacerdote, ed all’incirca verso il 1247 divenne priore generale. San Simone Stock riformò la regola dell’Ordine, avvicinandola all’ordine francescano e domenicano, testo approvato da Papa Innocenzo IV. Dobbiamo capire che quegli eremiti che vivevano in Terra Santa dovevano adeguarsi alla civiltà europea, mantentendo sicuramente uno stile di vita povero, come san Francesco, ma dedicandosi anche allo studio ed alla Predicazione della Parola di Dio.Il Santo Priore aveva chiesto alla Vergine la grazia di non far scomparire l’Ordine, ed il 16 luglio 1251  la Madonna gli apparve, dandogli una sorta di indumento senza maniche, aperto ai lati, (usato dai monaci e dai frati per non sporcare il loro abito durante il lavoro),  lo Scapolare. Noi lo conosciamo in una forma diversa, ridotta, in modo tale da poter essere portato da chi lo desidera, sotto i propri abiti, due piccole stoffe rettangolari di lana marrone, con l’immagine della Vergine e del Signore Gesù, che mostra il suo Sacro Cuore. Fu Papa Pio X a permettere di sostituire lo scapolare di stoffa con la medaglia benedetta, che abbia appunto l’immagine del Sacro Cuore e di Maria. Lo scapolare fu dato come segno di appartenenza a Maria, segno di salvezza, di protezione e di sostegno. Queste le parole della Vergine Maria a San Simone Stock:

Ricevi, figlio dilettissimo, lo Scapolare del tuo Ordine, segno della mia fraterna amicizia, privilegio per te e per tutti i carmelitani. Coloro che moriranno rivestiti di questo Scapolare non andranno nel fuoco dell’inferno. Esso  è un segno di salvezza, di protezione e di sostegno nei pericoli e di alleanza di pace per sempre”.

La Vergine, in seguito, fece un’ulteriore promessa quando, apparendo a monsignor Jacques Duèze, qualche  anno più tardi, assicurò: “Coloro che sono stati vestiti con questo santo abito saranno tolti dal Purgatorio il primo sabato dopo la loro morte“. Monsignor Duèze diverrà papa con il nome di Giovanni XXII, e chiamerà questa grazia “privilegio sabatino”. Fu solo nel 1726 che papa Benedetto XIII estese a festa della Beata Maria Vergine del Carmelo a tutta la Chiesa Cattolica, fissando appunto la data al 16 luglio, il giorno dell’apparizione a San Simone Stock.

Pubblicato da Anna

Da sempre impegnata nella pastorale, catechista, mamma e studiosa di teologia spirituale e di cultura cattolica, la Vergine Maria mi ha insegnato ad amare il silenzio, la preghiera, ed a conoscere meglio suo Figlio Gesù. Consacrandomi a Lei, mi sono incamminata sulla strada che porta al suo Cuore Immacolato: nella fede cattolica, la ferma certezza che le porte degli Inferi non prevarranno contro la Santa Chiesa.