RIONE TREVI III ITINERARIO

Il terzo itinerario ci porta all’esplorazione del Quirinale: inizia da via XXIV Maggio,  lasciandoci alle spalle Largo Magnanapoli, (sulla destra via Nazionale): la via è così chiamata in ricordo dell’entrata dell’Italia in guerra, nel 1915. La parte destra della via appartiene al Rione Monti, mentre la sinistra al Rione Trevi. Sulla sinistra si può ammirare la Chiesa di San Silvestro al Quirinale, costruita probabilmente tra il IX e l’XI secolo, anticamente conosciuta col nome di  Santo Stefano in Caballo,  per la vicinanza del gruppo marmoreo dei Dioscuri”, rinvenuti con i loro cavalli, nelle vicine terme di Costantino.  Concessa ai domenicani, fu data in seguito ai teatini, che se ne presero cura fino al Settecento. 

Di fronte alla Chiesa vi è l’accesso a  Palazzo Pallavicini-Rospigliosi, circondato da un alto muro di cinta, che appartiene al Rione Monti. Sul lato della chiesa troviamo la sontuosa scalinata a doppia rampa, per accedere a Villa Colonna,  1618, annessa all’omonimo palazzo, sede della famosissima Galleria Colonna.  Nei giardini si trovano i resti del famoso tempio di Serapide, eretto da Caracalla. 

All’angolo con la piazza del Quirinale troviamo le famose Scuderie del Palazzo Pontificio, fabbricato che poteva accogliere più di 80 cavalli al piano superiore e 42 al pianterreno. Pio IX nell’Ottocento, fece eseguire dei lavori che modificarono l’aspetto originale. 

Scendendo per via della Dataria incontriamo il Palazzo della Panetteria, ex Palazzo della Famiglia Pontificia, costruito da Paolo V Borghese, con un bel torrione circolare di Urbano VIII; prende il nome dalla vicinanza con la panetteria apostolica, che forniva il pane alla famiglia pontificia che risiedeva nel Quirinale. 

Prendendo via del Quirinale, sul lato sinistro troviamo il lungo edificio chiamato Manica Lunga, che termina all’angolo con  via dei Giardini: il primo tratto fu costruito da Papa Sisto V, come caserma delle guardie svizzere.

Sulla destra si trovano le chiese visitate nel precedente itinerario, Sant’Andrea al Quirinale, Sant’Anna alle Quattro Fontane e San Carlino. Si gira a sinistra per via dei Giardini, e poi al primo vicolo a destra si esce su via delle Quattro Fontane, dove sulla destra è doverosa la visita a Palazzo Barberini, la famiglia a cui apparteneva Urbano VIII. Provenienti da un borgo toscano, Barberino, si trasferirono a Firenze e poi a Roma. I lavori di costruzione, diretti da Carlo Maderno, furono poi continuati dal Bernini, allora trentenne, che la portò a termine nel 1633, collaborando col Borromini, che sarebbe divenuto poi suo rivale. Il palazzo ospita  la Galleria Nazionale d’Arte Antica  e l’Istituto Italiano di Numismatica. 

Uscendo dal Palazzo si può passeggiare lungo via Rasella, molto conosciuta nella storia d’Italia per l’attentato del 23 marzo 1944 ad opera dei partigiani, in cui morirono 32 soldati tedeschi, i quali per rappresaglia massacrarono i 335 italiani di via delle Fosse Ardeatine

Percorrendo via Rasella incontriamo il Palazzo Tittoni, al n. 155, sulla destra, edificio severo ed elegante di origine seicentesca; si svolta a destra, per via del Boccaccio, dal nome della famiglia Boccacci, che possedeva delle terre in questa  zona, nel Cinquecento, e si arriva a via degli Avignonesi, parallela dunque a via Rasella, zona di accampamento di soldati avignonesi, insediati in questa strada. 

In questa via una targa ricorda l’edificio in cui Rossellini iniziò le riprese del film Roma Città aperta.

Giungiamo in via dei Serviti, che prende il nome dall’Ordine dei Servi di Maria, che aveva un convento in questa strada, oggi scomparso. Il nostro itinerario si conclude in via del Traforo, la strada che unisce Largo del Tritone con via Nazionale, tramite il tunnel aperto nel 1901 sotto i giardini del Quirinale

Pubblicato da Anna

Da sempre impegnata nella pastorale, catechista, mamma e studiosa di teologia spirituale e di cultura cattolica, la Vergine Maria mi ha insegnato ad amare il silenzio, la preghiera, ed a conoscere meglio suo Figlio Gesù. Consacrandomi a Lei, mi sono incamminata sulla strada che porta al suo Cuore Immacolato: nella fede cattolica, la ferma certezza che le porte degli Inferi non prevarranno contro la Santa Chiesa.