UN INVITO PARTICOLARE

La fede? E’ un dono, ne sono sicura. E allora chi non ce l’ha?? obietterebbe qualcuno…L’abbiamo tutti, più o meno, ma proprio  come si fa con  un regalo, qualcuno decide di usarlo, altri lo mettono da parte. Io ero nel mezzo. Nel primo anno di superiori, consapevole di non avere i sacramenti che avevano tutti, consapevole che ero l’unica che non faceva la comunione, perché non avevo fatto il catechismo, ma consapevole che conoscevo a memoria la vita dei santi e i misteri del Rosario…(a memoria o quasi…), cominciai a chiedere al mio amico, fratello, confidente Gesù, con cui facevo certe chiaccherate….(beh, sembravano monologhi all’apparenza, ma Lui ci sente benissimo, e risponde sempre) di poter finalmente cibarmi di Lui, capire la Messa ed inserirmi in una comunità con cui pregarlo e crescere insieme.  Nel primo superiore la mia professoressa di Religione, una suora dolcissima delle Orsoline del Sacro Cuore di Maria, (Suor Floriana) mi invitò ad un’uscita con altri giovani, lei ed un sacerdote: accettai volentieri e da lì maturai una decisione, che confidai ben presto a Don Adriano: volevo studiare il catechismo, se possibile e fare la comunione, per essere “tutta di Gesù”. Non posso dimenticare la loro faccia, e ricordo ancora questa battuta: “Che gioia! Nella fase  in cui molti ragazzi dopo la Cresima, se ne vanno, tu decidi di entrare! Bene bene!”. Seguirono settimane bellissime, in cui mi incontravo dalle suore, con loro e con questo sacerdote, e cominciai ad approfondire il mio rapporto con il Signore, la Chiesa ed i Sacramenti, finché non feci la mia prima, primissima Comunione. Ricordo ancora quello che dissi al Signore: “Adesso siamo amici stretti, per la pelle….cerca di farmi capire meglio le cose, perché gli amici devono comunicare, altrimenti non sono amici!”. Era un amore ostinato il mio, e consolidato, ma con radici non legate alla mia famiglia o alla mia emotività, bensì in una comunità ben definita, dove potevo crescere. Seguì la Cresima, dopo poco tempo, in cui sentii interiormente la ferma convinzione di appartenergli per sempre. Che meraviglia, questo legame che si rafforzava, in una consapevolezza di essere amata che non aveva confini. Eppure, rifiutavo irritata molti insegnamenti della Chiesa: ma anche lì il Signore avrebbe lentamente operato.  

Pubblicato da Anna

Da sempre impegnata nella pastorale, catechista, mamma e studiosa di teologia spirituale e di cultura cattolica, la Vergine Maria mi ha insegnato ad amare il silenzio, la preghiera, ed a conoscere meglio suo Figlio Gesù. Consacrandomi a Lei, mi sono incamminata sulla strada che porta al suo Cuore Immacolato: nella fede cattolica, la ferma certezza che le porte degli Inferi non prevarranno contro la Santa Chiesa.